La Struttura delle Rivoluzioni Scientifiche
Come avvengono i progressi culturali e scientifici?
Esiste davvero una graduale crescita?
Oppure l’evoluzione avviene per bruschi cambiamenti?
Thomas Kuhn, il filosofo statunitense, riesce nell’impresa di rispondere a questa intrigante domanda.
Nel libro “La struttura delle rivoluzioni scientifiche” assistiamo ad un’analisi tanto semplice quanto efficace delle diverse fasi che hanno contraddistinto la nostra storia dal punto di vista delle rivoluzioni di pensiero.
Nel mio percorso personale di crescita, ho trovato fondamentali le osservazioni di Kuhn riguardo alla visione di quella che per noi è scienza.
Molti ritengono che la scienza sia una disciplina imparziale, naturalmente orientata al vero, senza possibilità di intromissioni esterne nè di intenti corrotti.
Kuhn dimostra con esempi storici che la realtà è ben diversa. In ogni epoca c’è stata un’idea corrente o un modello scientifico per ogni contesto: fisico, matematico, medico/biologico, religioso e così via.
Molti pensano che il progresso umano sia caratterizzato da una crescita lineare e continua, pur con i suoi picchi di genialità. In realtà ciò non è mai accaduto; l’evoluzione dell’uomo può essere rappresentata come un insieme di gradini di una scalinata. Questi gradini sono praticamente orizzontali, sono cioè caratterizzati da un progresso molto blando all’interno di un sistema ben definito. Di tanto in tanto però, il gradino termina la sua funzione e si presume che la scalinata continui salendo di un livello; graficamente ci troveremmo di fronte ad una ripida parete verticale per passare da un piano all’altro. Questa fase è rappresentata da tutti i periodi di crisi nella storia dell’uomo.
Questo significa che al termine di ogni crisi superata con successo, l’umanità si trova di fronte ad uno scenario completamente diverso rispetto a prima, ma con un grado percettivo di livello superiore e con regole sociali completamente diverse.
Pensate all’astronomia. In passato si credeva che il Sole girasse intorno alla Terra, questo era il paradigma dell’epoca. Per tutti era normale, nessuno aveva nulla da ribattere, addirittura la Chiesa trovava conferma a questa tesi strumentalizzando una frase della Bibbia; ci volle Galileo per dimostrare scientificamente che ciò era frutto di un idea obsoleta, quindi a causa di questa scoperta ci fu una crisi delle credenze reggenti. Poichè le crisi non piacciono a nessuno, il potere del tempo (la Chiesa) fece in modo di far abiurare Galileo che infine disse “Eppur si muove”.
Col tempo la visione eliocentrica divenne palese a tutto l’occidente, sebbene già 900 anni prima il Corano dicesse chiaramente che i pianeti hanno la loro orbita e che il Sole stava al centro.
In altre parole, il paradigma scientifico attuale sostiene che la Terra gira intorno al Sole e non il contrario.
In questo esempio storico ci sono tutti gli elementi caratterizzanti le grandi scoperte del sapere. Le persone che le compiono si pongono a rischio rispetto ai potenti che hanno tutto l’interesse di far permanere un certo status quo.
Secondo Kuhn, all’inizio esistono molte correnti di pensiero, tutte in contrasto tra loro; al termine degli scontri una prevale sulle altre e viene accettate come vera da tutti. Questa scienza viene definita “scienza normale”. In seguito tutto il progresso viene fondato su tale paradigma scientifico che fornisce le regole a cui riferirsi per ogni spiegazione in materia.
Col tempo le persone aumentano le proprie capacità e quindi scorgono dubbi che prima rimanevano ignorati. Questo crea un conflitto da parte dei veri ricercatori, i quali hanno tutto l’interesse di trovare risposta ai loro dubbi e così facendo riescono a compiere quelle scoperte geniali che nessun altro poteva fare. Queste scoperte hanno però lo spiacevole effetto di demolire il modo di vedere precedente e quindi rischiano di far traballare una società in apparente stabilità.
Adesso capite perchè in passato erano diffuse credenze molto differenti da quelle attuali. Ogni periodo compie dei salti, e la teoria successiva non ha quasi mai nulla a che spartire con la successiva. Questo fa comprendere come anche oggi molto di quello in cui crediamo sarà inevitabilmente sostituito con qualcosa di assurdo per la maggior parte delle persone attuali.
La meccanica quantistica rispetto alla fisica classica ne è un ottimo esempio.
Le novità non vengono sistematicamente accettate, dapprima vengono derise, se col tempo ottengono entusiasmo, vengono debellate in modo violento. Solo il tempo permetterà alla verità di emergere e quindi alla nuova scienza di prosperare, al punto che diventerà così ovvia da restare l’unica visione possibile.
Quindi, viene spiegato, non è necessariamente la scienza più corretta a diventare il paradigma dell’umanità; di solito la scelta è influenzata dalle simpatie di chi ha maggior potere, normalmente dalla classe dirigente.
E’ il caso del cristianesimo che ha il suo boom durante l’era di Costantino, il quale per simpatia nei confronti della religione la fece diventare credo ufficiale dell’impero. Tuttavia di religioni ce n’erano tante altre.
Potete acquistare questo libro seguendo il link
Esiste davvero una graduale crescita?
Oppure l’evoluzione avviene per bruschi cambiamenti?
Thomas Kuhn, il filosofo statunitense, riesce nell’impresa di rispondere a questa intrigante domanda.
Nel libro “La struttura delle rivoluzioni scientifiche” assistiamo ad un’analisi tanto semplice quanto efficace delle diverse fasi che hanno contraddistinto la nostra storia dal punto di vista delle rivoluzioni di pensiero.
Nel mio percorso personale di crescita, ho trovato fondamentali le osservazioni di Kuhn riguardo alla visione di quella che per noi è scienza.
Molti ritengono che la scienza sia una disciplina imparziale, naturalmente orientata al vero, senza possibilità di intromissioni esterne nè di intenti corrotti.
Kuhn dimostra con esempi storici che la realtà è ben diversa. In ogni epoca c’è stata un’idea corrente o un modello scientifico per ogni contesto: fisico, matematico, medico/biologico, religioso e così via.
Molti pensano che il progresso umano sia caratterizzato da una crescita lineare e continua, pur con i suoi picchi di genialità. In realtà ciò non è mai accaduto; l’evoluzione dell’uomo può essere rappresentata come un insieme di gradini di una scalinata. Questi gradini sono praticamente orizzontali, sono cioè caratterizzati da un progresso molto blando all’interno di un sistema ben definito. Di tanto in tanto però, il gradino termina la sua funzione e si presume che la scalinata continui salendo di un livello; graficamente ci troveremmo di fronte ad una ripida parete verticale per passare da un piano all’altro. Questa fase è rappresentata da tutti i periodi di crisi nella storia dell’uomo.
Questo significa che al termine di ogni crisi superata con successo, l’umanità si trova di fronte ad uno scenario completamente diverso rispetto a prima, ma con un grado percettivo di livello superiore e con regole sociali completamente diverse.
Pensate all’astronomia. In passato si credeva che il Sole girasse intorno alla Terra, questo era il paradigma dell’epoca. Per tutti era normale, nessuno aveva nulla da ribattere, addirittura la Chiesa trovava conferma a questa tesi strumentalizzando una frase della Bibbia; ci volle Galileo per dimostrare scientificamente che ciò era frutto di un idea obsoleta, quindi a causa di questa scoperta ci fu una crisi delle credenze reggenti. Poichè le crisi non piacciono a nessuno, il potere del tempo (la Chiesa) fece in modo di far abiurare Galileo che infine disse “Eppur si muove”.
Col tempo la visione eliocentrica divenne palese a tutto l’occidente, sebbene già 900 anni prima il Corano dicesse chiaramente che i pianeti hanno la loro orbita e che il Sole stava al centro.
In altre parole, il paradigma scientifico attuale sostiene che la Terra gira intorno al Sole e non il contrario.
In questo esempio storico ci sono tutti gli elementi caratterizzanti le grandi scoperte del sapere. Le persone che le compiono si pongono a rischio rispetto ai potenti che hanno tutto l’interesse di far permanere un certo status quo.
Secondo Kuhn, all’inizio esistono molte correnti di pensiero, tutte in contrasto tra loro; al termine degli scontri una prevale sulle altre e viene accettate come vera da tutti. Questa scienza viene definita “scienza normale”. In seguito tutto il progresso viene fondato su tale paradigma scientifico che fornisce le regole a cui riferirsi per ogni spiegazione in materia.
Col tempo le persone aumentano le proprie capacità e quindi scorgono dubbi che prima rimanevano ignorati. Questo crea un conflitto da parte dei veri ricercatori, i quali hanno tutto l’interesse di trovare risposta ai loro dubbi e così facendo riescono a compiere quelle scoperte geniali che nessun altro poteva fare. Queste scoperte hanno però lo spiacevole effetto di demolire il modo di vedere precedente e quindi rischiano di far traballare una società in apparente stabilità.
Adesso capite perchè in passato erano diffuse credenze molto differenti da quelle attuali. Ogni periodo compie dei salti, e la teoria successiva non ha quasi mai nulla a che spartire con la successiva. Questo fa comprendere come anche oggi molto di quello in cui crediamo sarà inevitabilmente sostituito con qualcosa di assurdo per la maggior parte delle persone attuali.
La meccanica quantistica rispetto alla fisica classica ne è un ottimo esempio.
Le novità non vengono sistematicamente accettate, dapprima vengono derise, se col tempo ottengono entusiasmo, vengono debellate in modo violento. Solo il tempo permetterà alla verità di emergere e quindi alla nuova scienza di prosperare, al punto che diventerà così ovvia da restare l’unica visione possibile.
Quindi, viene spiegato, non è necessariamente la scienza più corretta a diventare il paradigma dell’umanità; di solito la scelta è influenzata dalle simpatie di chi ha maggior potere, normalmente dalla classe dirigente.
E’ il caso del cristianesimo che ha il suo boom durante l’era di Costantino, il quale per simpatia nei confronti della religione la fece diventare credo ufficiale dell’impero. Tuttavia di religioni ce n’erano tante altre.
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