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Sviluppo nella Vita e Fila alle Poste – cosa c’è di sbagliato nel tuo atteggiamento

Ultimamente ho fatto caso ad un meccanismo molto subdolo presente in chi non riesce ad evolvere dalla propria posizione nella vita: 

chi non fa carriera, chi non si fa una famiglia, chi non trova un modo di realizzarsi in un senso ampio. 

Un elemento ricorrente è che queste persone stanno facendo la fila, sono come in coda alle poste e questa coda rimane intasata. 

Vediamo nel dettaglio cosa intendo 🙂 


Non voglio criticare o giudicare, cerco solo di fare chiarezza in un meccanismo che può penalizzare diverse persone che incontro, magari anche tu che leggi. 

Se non ti ritrovi, sarà solo una curiosità, altrimenti potrebbe esserti di stimolo. 

Facciamo di nuovo l’esempio di quando si è in coda ad esempio ad un ufficio postale, ma potrebbe essere in autostrada o in qualsiasi altra eventualità. 

Se fate caso, la caratteristica di questa circostanza è che la persona deve subire il ritmo di smaltimento della corsia che ha scelto. 

In altre parole il proprio movimento dipenderà da chi è davanti a lui e dalla velocità con cui i gestori dello sportello/casello evaderanno la richiesta. 

Tutti abbiamo vissuto questa esperienza, non c’è bisogno che mi dilunghi ulteriormente. 

Esiste però una circostanza in cui il ritmo non solo rallenta ma addirittura si blocca. Ad esempio se davanti a voi c’è qualcuno che ha una pratica molto lunga o se il computer si guasta proprio quando stava per arrivare il vostro turno. 

A quel punto che fate? 

Di solito si attende e si perde anche molto tempo, perchè in ogni caso non potete arrangiarvi, altrimenti non sareste in corsia. Eppure in alcuni casi il tempo da trascorrere diventa spropositato. 

In questo caso avete una possibilità più conveniente, o ve ne tornate a casa, o ricominciate da capo la cosa nella fila di fianco. Ci siete? 

Se io ricomincio a fare la coda, magari avrò buttato via del tempo ma almeno ho la possibilità di ottenere quello che cercavo. A restare nella corsia bloccata non si guadagna nulla. 

Tradotto in termini di vita privata, le persone spesso scelgono una strada o indirizzo: un percorso di studio o un lavoro, una relazione, un progetto di vita. 

Questa strada può dare dei frutti immediati o lenti, però lascia intravedere una prospettiva futura favorevole. Altre volte però si inceppa a metà cammino senza possibilità di recupero. 

Ad esempio coloro che aprono un’attività credendo di fare soldi a palate e si ritrovano in un periodo di crisi in quel settore…o persistono e spesso perdono tutto, oppure possono decidere di ritirarsi e recuperare in altri settori. 

Il problema è che come quando si è in coda, la gente non ha voglia di ammettere di aver buttato via il proprio tempo e anche se è inutile preferisce restare nella coda sbagliata. 

Questo meccanismo si ripete anche in famiglia. 

Se prendiamo il naturale svolgersi dei meccanismi riproduttivi, abbiamo un bambino che cresce e diventa adolescente e poi adulto. Da lì può essere genitore e poi nonno e così via. Esiste una crescita lineare. 

Tuttavia ci sono persone che vivono all’ombra dei propri genitori, in modo paragonabile a chi resta in coda alle poste. 

Il guaio è che magari hanno dei genitori che quella fila la stanno bloccando, non hanno il senso del tempo e di passare il testimone o lasciare il posto a chi viene dopo. 

Immaginate un bambino che continua ripetutamente a fare giri in giostra senza lasciare il posto agli altri bambini. 

Di conseguenza i figli di questi genitori tendono a seguire le loro orme senza azzardarsi mai ad andare oltre…come quando da piccoli si prendeva i vestiti dei fratelli più grandi. 

Da un lato è conveniente, seguendo la scia si rischia di meno e si fa meno fatica. Ma il limite è che bisogna aspettare il turno di chi è davanti, e se costoro non si levano? 

I figli hanno 3 possibilità: 

1) Restare in coda a vita e di conseguenza essere fuori tempo. 
Quindi sul lavoro avremo i figli che lavorano come dipendenti nella ditta dei genitori senza possibilità di carriera e senza apprendere come si dirige. 

Ormonalmente i genitori restano capobranco e di questo saranno biologicamente felici, intellettualmente invece frustrati per i figli che non crescono e sono depressi. 

2) Superare chi è nella coda passando davanti agli altri. 
Nella pratica è quando i figli cercano di superare i genitori nello stesso terreno ma allo stesso tempo cercando di usufruire del loro aiuto. Può essere chi fa la stessa carriera chiedendo consigli, ma questo innesca un conflitto di territorio, perchè a nessuno piace la gente che supera la fila. 

I genitori non hanno nessun interesse nel venir superati sullo stesso terreno, questo causerebbe un’inversione di ruoli e li manderebbe in depressione. Per cui tenteranno di far fallire i figli…parliamo più a livello inconscio, saltuariamente conscio. 

3) Lasciare la coda e iniziare da capo nella fila di fianco. 
Se cambio coda posso anche aver buttato via del tempo, ma ho più possibilità di superare il punto in cui ero prima, perchè una coda che non scorre è un binario morto per il mio futuro. 

In questo caso, il figlio rinuncia a tutti i privilegi seduttivi e comodi che aveva in casa e comincia da zero un suo percorso. Può trovare difficoltà ma non è un dramma, perchè quando si è nella corrente le difficoltà vengono superate dall’esperienza ed è normale che sia così. 

Se invece siete in coda dietro a qualcuno che non vuole spostarsi, non potrete mai avere un livello superiore a quello in cui vi trovate, che sarà comunque inferiore a quello di chi vi ha bloccato. 

Riassumendo. Se siete fermi e non state evolvendo di ruolo o lavorativamente o sentimentalmente, provate ad osservare se siete in attesa dietro a qualcuno di cui avete molta considerazione e temete di farcela da soli.

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