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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Soffri lo stress? Dipende dai conflitti.

Avete presente quei momenti in cui vi sentite pesanti?

Le giornate si riempiono di impegni e molti di questi sembrano difficili da portare a termine, altri sono impossibili da evitare; cominciate a guardare ossessivamente l’orologio e vi passano alla mente tutte le vostre scadenze. Il morale si altera, diventate nervosi, fate fatica a distendervi per una pausa, non dormite la notte, l’appetito si abbassa, vi fa male lo stomaco.

Siete stressati!
Questa frase la sentiamo pronunciare milioni di volte da chi ci sta intorno. Peccato che la cosa non ci faccia sentire meglio neanche un po’.


Tutti sanno quando c’è lo stress ma pochi capiscono come funzioni e come farlo andare via.
Ebbene, lo stress dipende dai vostri conflitti irrisolti.

Definiamo biologicamente lo stato di stress.
Un momento di particolare urgenza per l’organismo in cui occorre applicare dei cambiamenti efficaci al fino di risolvere una richiesta di sopravvivenza, per esempio a causa di un improvviso stimolo esterno. In altre parole se c’è stress voi siete in pericolo.

Immaginate di trovarvi in inverno nel vostro ufficio; ad un tratto uscite per fumare una sigaretta, solo che la temperatura varia anche di 20°, provocando uno scombussolamento nel metabolismo. Le cellule si devono adattare a questo cambiamento e questo per via di uno stress dovuto al raffreddamento ad opera della gelida aria invernale.

Ma anche in estate potreste trovarvi nelle stesse condizioni a causa del caldo e il sudore non è altro che una risposta ragionata dell’organismo all’eccessivo calore stressante.

Gli esempi potrebbero essere infiniti, dallo stress per la fame o la sete, allo stress di mancanza di sicurezza o protezione, allo stress di dover passare la serata con qualcuno che non sopportate.
Tutti i motivi di destabilizzazione sono stress per l’organismo e per il cervello biologico che per cercare di farvi sopravvivere ve lo fa presente alterando diverse funzioni metaboliche e biochimiche.

Le persone possono sentirsi sotto pressione, ma in realtà quello che sentono è lo specchio di ciò che provano le loro cellule che a loro volta si sentono in pericolo per qualche motivo.
I motivi di stress sono dovuti alle tensioni esterne, in particolare a cambiamenti che non siamo in grado di affrontare, cioè ai nostri conflitti.

I conflitti sono situazioni del tipo: 1) voglio, ma non posso; 2) non voglio, ma devo.

Proviamo ad immaginare insieme una scena tipica. La mattina state andando al lavoro e alla fermata dell’autobus vedete che l’autista non si ferma e prosegue perchè i posti erano già tutti occupati. Voi ‘volevate salire’ ma non avete potuto, quindi conflitto, inoltre ‘stress’ perchè ora dovrete escogitare un piano di emergenza per arrivare puntuali al lavoro.

Immaginate un’altra circostanza in cui tornate a casa, state partendo per il mare, siete in ferie, quelle ferie che avete sognato per tutto l’anno, state per coronare il vostro sogno quando ad un tratto la vostra compagna vi dice:”Amore, un disastro…si è rotto il tubo dell’acqua e sta allagando il salotto.” Doccia gelata su di voi, un altro conflitto, stavolta voi siete in grado di partire, ma non ve la sentite di farlo perchè sentite lo stress dei danni incombenti. Non voglio restare ma mi tocca perchè c’è un imprevisto.

In pratica i conflitti sono sempre situazioni in cui c’è qualcosa che va sistemato, altrimenti il prezzo da pagare è lo stress.

Essere sotto stress per brevi periodi è assolutamente normale, perchè non è possibile evitare dei conflitti giornalieri. Se invece vi accorgete di essere fortemente stressati da molto tempo,allora è il caso di intervenire ma in modo intelligente.

Intanto, lo stress è sempre un conflitto irrisolto.
Risolvete il conflitto e lo stress cesserà immediatamente.
Quindi il primo passo è identificare il conflitto che state vivendo in questo momento e poi cercare una soluzione efficace. Non lasciatelo perdere, il conflitto tende a venir sepolto da altre situazioni che sopraggiungono, ma gli effetti negativi non vengono dimenticati, siete voi che vi state abituando.

La nostra società è pigra e tende a ricercare sempre la via più breve, ma non sempre è un buon affare. Se per esempio vi trovate ad avere un’accesa discussione con un amico e dal dispiacere vi ritrovaste una bella contrattura allo stomaco, molti vi direbbero che siete ovviamente stressati e che l’unico rimedio sono delle pastiglie specifiche. Ma questo non cambia niente, voi potreste stare temporaneamente meglio mentre il vostro rapporto con l’amico rimane grave e lo stomaco continuerà a farsi sentire regolarmente.

Se invece riuscite ad associare il sintomo al fatto, si tratterà poi di risolvere in modo adeguato la discussione o far pace se preferite, e vedrete che non solo lo stomaco starà meglio ma anche la tensione sparirà immediatamente. Risoluzione del conflitto=fine dello stress=fine dei sintomi.

I conflitti sono diffusi ovunque, possono essere cose molto banali tipo: ho sete e potrò bere solo fra un’ora; ma anche più lunghi ed intensi, come nel caso di un lutto o una perdita di qualcosa di importante.

La somma di tutti i conflitti irrisolti (o non ancora risolti) vi dà la misura del vostro stress.
Di per sè non c’è nulla di particolarmente difficile nell’affrontarli in maniera sensata; siamo però vittime di una impostazione culturale che ci sta insegnando a fare il meno possibile e vuole convincerci che non siamo in grado di fare nulla per migliorare le nostre condizioni di vita. Un po’ alla volta dobbiamo demolire questa ‘credenza’.

Riassumendo: se vi siete accorti di essere stressati, cercate subito l’evento recente che vi ha scombussolati ed applicatevi a trovare una nuova soluzione, se preferite anche con l’aiuto di un amico o un ‘Counselor’.

Questo argomento viene trattato nel seminario “Corso Base: Biologia, Malattie e Conflitti”

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foto di photogen.com

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