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Relazioni per Riempire i Vuoti e per Arricchire la Vita

Mi sento di poter suddividere in due categorie fondamentali i diversi tipi di relazione che è possibile instaurare tra le persone.

Le relazioni per riempire i vuoti e quelle per arricchire la nostra vita.

E’ interessante notare come nella maggior parte dei casi, a suscitare le emozioni più intense siano le prime.

Se vi capita di ossessionarvi per qualcuno o di avere una tremenda paura di perdere un affetto, è perchè siete in una fase di dipendenza e di conseguenza la vostra percezione della situazione è profondamente alterata.

Ma vediamo meglio di cosa parlo.


Ciò che sperimentiamo nei nostri rapporti sociali in maniera spontanea è spesso altrettanto passivo.

La maggior parte delle persone non è abituata a riflettere e a soffermarsi su ciò che prova in un determinato contesto, o perchè lo prova.

Alcune persone ad esempio sono suscettibili al fascino altrui, al carisma, la personalità, e da quel momento in avanti faticano a separare attrazione da bellezza.

Il nostro senso critico è più regolato dalla parte razionale, tuttavia le emozioni tendono a prendere facilmente il sopravvento se viviamo in uno stato di improvvisa eccitazione.

Ragion per cui, gli abili e poco etici ‘venditori’ hanno l’abitudine di entusiasmare l’ignaro acquirente attraverso la propria personalità per poi fargli acquistare prodotti scadenti e di cui il cliente si pentirà ben presto.

Ovviamente, ciò che permette di svolgere questo passaggio è il raffreddamento dello stato emotivo e la riaccensione del freddo strumento razionale nella nostra testa.

Di conseguenza anche quando viviamo dei rapporti sociali con le persone, è facile che il nostro senso critico venga messo da parte perchè magari stiamo uscendo da un periodo particolarmente piatto, e la persona che riesce ad accendere delle forti emozioni in noi viene immediatamente riversato dalle nostre simpatie.

Ciò non significa che sarebbe un buon affare per noi.

Tuttavia la cosa su cui occorrerebbe lavorare è il riconoscimento dei propri bisogni per saper identificare momento per momento, quali di questi la persona che si trova di fronte a noi è in grado di soddisfare.

A questo punto ci troviamo di fronte a due atteggiamenti possibili:

1) la persona che vive sempre nel bisogno

E’ qualcuno che sviluppa una personalità fortemente dipendente. Di conseguenza tenderà a ricercare individui, sia amici che partner amorosi, a cui appoggiarsi e verso i quali nutrirà aspettative molto grandi relative alla propria felicità.

Ogni volta che siete in attesa di qualcuno perchè i vostri guai vengano sistemati, sapete che state vivendo un atteggiamento dipendente.

Che sia giusto o sbagliato non mi riguarda, era solo mio interesse informarvi anche perchè le ulteriori ripercussioni si vedranno in altri contesti, come la felicità.

Se pensate che ci siano diverse cose che gli altri possono o devono sistemare per voi, è altamente probabile che per molti versi non siate felici.

Perchè anche la felicità viene vista come qualcosa che arriva dall’esterno, dunque ci sarà appena ci offriranno un certo lavoro, quando sposeremo una certa persona, quando avremo raggiunto certi obiettivi come un titolo di studi, un figlio, la pensione, una vincita al lotto ecc.

Nessuno è privo di bisogni, il problema è se non comprendiamo che questi bisogni vanno prima riconosciuti e poi si dovrà trovare un modo per soddisfarli da soli.

Chi è geloso o dipendente da un rapporto amoroso dimostra di aver trascurato questo percorso di crescita individuale perchè vedrà il partner come qualcuno che riempie dei vuoti.

Tutti sono in grado di riempire un pezzo di noi, il punto è quanto questo loro contributo è determinante alla nostra autonomia.

Se la persona di cui siete innamorati se ne va, certamente ne soffrirete perchè si crea un vuoto. Questo è sacrosanto.

La differenza è quanto questa persona vi consente di andare avanti da soli, una volta che non c’è più.

Per far capire ciò che intendo faccio spesso questo esempio:

se per mangiare avete bisogno di andare al supermercato, quando questo sarà chiuso che farete?

Le risposte sono di vario tipo.

Alcuni mi dicono :”Aspetto.” oppure “Non mangio.”

Sono risposte da dipendenti, che troveranno un partner come supermercato e sarà l’unico da cui potranno mangiare e ne resteranno vincolate e ossessionate.

La risposta matura è :”Vado in un altro supermercato.”
Perchè se quello in cui andate è chiuso e non è più in grado di soddisfare la vostra richiesta, non ha senso attendere che riapra, magari è fallito o ha finito davvero le scorte.

E non ha senso neanche morire di fame, perchè se siete autonomi potrete trovarne altri e nuove fonti di cibo altrove.

Nelle persone dipendenti, le relazioni servono a riempire dei vuoti infantili che non hanno mai imparato a soddisfare da soli.

E’ come se voi desideraste una fetta di torta con la ciliegina sopra.

Agli altri chiederete la fetta intera e al massimo voi ci mettete sopra la ciliegina.

Il rapporto è completamente sbilanciato, chi glielo fa fare all’altro di faticare così tanto per voi?

2) La persona che sa sempre come soddisfare il suo bisogno

Nessuno è perfettamente autonomo, non pretendo questo. Tutti facciamo un mestiere diverso e dipendiamo dagli altri per servizi ulteriori, ma allo stesso modo c’è un equilibrio in cui ognuno fa la sua parte.

Tuttavia se una persona non espleta bene il suo mestiere, siete liberissimi di andare da un’altra parte e trovare un servizio migliore senza problemi.

Le persone di questo tipo sanno che ogni bisogno è possibile soddisfarlo organizzandosi e dandosi da fare in prima persona.

Non aspettano mai che sia qualcuno da fuori ad accontentarli, ma si muovono sempre per primi per andare in cerca di ciò che gli occorre appena ne sentono la necessità.

In questo caso sono persone che hanno una vita molto piena e ricca: hanno un mestiere, hanno degli interessi, hanno i loro amici, la loro famiglia, i propri sogni e se serve hanno pure una relazione a cui tengono ma da cui non sono dipendenti.

Perchè se la nostra vità è già piena, gli altri sono tutti ottimi elementi per renderci ricchi ma anche senza saremmo ugualmente benestanti.

Se invece viviamo nella ristrettezza emotiva dovuta alla dipendenza psicologica, non ci sentiremo mai veramente soddisfatti perchè molto spesso cominceremo a temere di perdere ciò da cui siamo dipendenti e quindi la vera soddisfazione e serenità non arriva mai.

Chi invece vive le relazioni come un arricchimento è come chi ha già imparato a cucinarsi una torta, e lo sa fare ogni volta che vuole e la torta è già buona da sola. Al massimo gli altri possono aggiungerci la ciliegina, rappresentata da tutte le cose che noi non abbiamo ma da cui non dipendiamo, dalle cose diverse da noi che ci piacciono ma che non ci fanno morire se non ci sono.

Questo atteggiamento più stabile emotivamente, consente di raggiungere un equilibrio personale migliore anche a livello economico e di benessere fisico, poichè in ogni campo riduce lo stress e la paura della ‘mancanza’.

A volte i rapporti sono intensi ma solo nella loro veste conflittuale che ci fa morire, non per un benessere effettivo che porta qualcosa di costruttivo nelle nostre vite.

Questo non significa che i rapporti maturi debbano essere noiosi, significa solo che una maggior autonomia e libertà ci consente di ritrovarci e condividere solo ciò che è buono perchè le ossessioni e le dipendenze non sono contemplate.

Per ovvie ragioni, le emozioni continueranno ad esserci ma solo perchè si attuerà una sorta di concorrenza positiva tra i partner, in cui ognuno cercherà di dare il meglio di sè all’altro per rendere auspicabile il mantenimento della relazione.

Se la relazione non porta benessere, per nessuno dei due avrebbe senso prolungarla, ma avrebbero ugualmente una vita soddisfacente, intervallata da piccole crisi superabili.


Questo argomento verrà trattato nel corso “Regole nei Rapporti Umani”

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