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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Perchè Chiediamo Sempre Ciò Che Non Possiamo Avere?

Un meccanismo che mi capita di osservare sempre più spesso nelle persone che mi consultano è proprio quello di vivere una frustrazione profonda, a seguito di una ‘richiesta’ insoddisfatta.

Quante volte vi succede di avere delle aspettative molto forti nei confronti di qualcuno e vederle regolarmente disattese?

La situazione è dolorosa senza dubbio, il problema è il motivo per cui ciò accade puntualmente.

Un riconoscimento mancato, una conferma che non accenna ad arrivare, un gesto che dimostri l’interesse degli altri verso di voi…sono tutte cose che nel momento in cui si è più disperati tardano a manifestarsi.

La cosa bella è che sono tutte cose di cui, in teoria non dovreste più aver bisogno.


Per lo più si tratta di domande irrisolte, che traggono le loro origini nel momento della nascita e sono causate da una ferita infantile tra voi ed i vostri genitori.

Per quanto sia difficile da accettare inizialmente, tutto quello che abbiamo avuto proviene dal padre e dalla madre, e tutto quello in cui ci sentiamo carenti è proprio ciò che loro non ci hanno dato in maniera adeguata per la nostra crescita.

La maggior parte dei conflitti tra i genitori ed i figli nasce dalle rispettive pretese l’uno verso l’altro, che sono sempre dovute a queste situazioni infantili in sospeso.

Così ci sarà un’alternanza di richieste e pretese insistenti e il rapporto tra voi e loro sarà tanto più teso quanto più avrete delle domande da esaudire.

Poichè di base tutti sentiamo l’esigenza di essere ‘amati’, fa parte della natura del bambino l’istinto di chiedere in continuazione.

Il bambino è come una spugna asciutta e per prima cosa pensa solo ad assorbire tutto quello che può ricevere dalla madre, in secondo luogo dal padre.

Ogni volta che il bambino riceve, è come se una parte di lui si riempisse di amore, e più questo amore aumenta e più lui comincerà a sentirsi ‘soddisfatto’, sazio, autonomo in un determinato contesto.

Se il bambino si sente amato dalla madre, diventa qualcuno che non soffre del problema dell’accettazione, se invece viene amato dal padre, riempie le batterie del proprio riconoscimento.

In ogni caso la sua autostima nè risentirà positivamente, e poichè sarà formato e plasmato dall’amore sano e genuino dei genitori, comincerà ad essere in grado di cavarsela da solo senza dover chiedere in continuazione a tutti proprio l’amore che gli era mancato dalla famiglia.

Questo argomento è stato trattato in maniera completa nell’articolo sulla ‘domanda infinita’.

Va da sè, che tutto ciò che il bambino non ha ricevuto in maniera completa tenderà a richiederlo agli altri, fino a quando non si sentirà veramente sazio.

Ma perchè i genitori non riescono a saziarlo durante le fasi naturali della crescita?

I motivi sono essenzialmente due, i genitori sono esseri umani come noi, dunque possiedono dei limiti oppure, a loro volta, hanno vissuto delle ferite affettive o dei contrasti sociali ed imprevisti per cui si verificano puntualmente i seguenti casi:

1) I genitori non danno al figlio qualcosa di fondamentale, perchè non potevano.

In altre parole ci sono dei momenti in cui la situazione contingente ostacolava il normale processo di crescita del figlio. Immaginate un bambino che risenta la mancanza del padre, ma appena dopo la nascita è scoppiata una guerra (pensate alla prima metà del ‘900 per esempio) ed il padre si è dovuto allontanare per non fare più ritorno.

Questa mancanza è una conseguenza dell’impossibilità del padre di salvarsi la vita durante la sua azione militare ed è certamente un dramma che si riflette sulla famiglia che aveva costituito, tra cui il bambino.

2) I genitori non danno al figlio perchè non hanno ciò che è mancante.

Tornando all’esempio precedente. Il figlio crescerà senza padre con tutte le sue lacune psicologiche ed esperienziali; molto spesso educare significa fare cose insieme a livello materiale.

Tutte queste esperienze al bambino orfano saranno negate, e di conseguenza quando diventerà genitore a sua volta come si comporterà?

Replicherà il medesimo copione e farà in modo inconsciamente di riprodurre nei suoi figli le stesse mancanze.

Poichè a suo tempo non ha mai avuto un padre, non ha la minima idea di cosa un padre debba fare per crescere i propri figli, a meno che non si sia costruito un modello osservando altri. Di conseguenza nel suo modo di fare mancheranno tutta una serie di necessità e i figli le percepiranno come dei vuoti educativi ed emozionali.

Dunque, una volta cresciute, le persone cominceranno a domandare a chiunque le cose che sono mancate loro.

E’ interessante notare che una volta genitori, la domanda non si esaurisce necessariamente, per cui ci sono padri e madri che iniziano a chiedere ai propri figli quello che non hanno avuto dai loro nonni.

In sintesi, le persone hanno bisogno di colmare un vuoto d’amore lasciato dalla propria famiglia, e per farlo cominceranno a cercare persone molto simili ai propri genitori affinchè soddisfino questa domanda irrisolta: chiedere sostegno, attenzione, comprensione, essere visti, essere lodati…tutto quello che vi può essere mancato.

Ma poichè queste persone saranno incredibilmente simili ai genitori originari, si comporteranno esattamente allo stesso modo e non vi daranno ciò che chiedete.

Qualcuno si domanderà che senso abbia per noi domandare proprio alle persone che non ci accontentano.

Il senso è che noi abbiamo un modello in testa di padre e di madre, un modello archetipo o imprinting costituito dai nostri veri genitori.
Questo modello ci guida nella ricerca delle compagnie, dei partner e dei datori di lavoro che rispecchieranno sempre il medesimo copione. Poichè noi conosciamo solo questo inizialmente faremo fatica ad uscire da questa cerchia di persone.

E siccome saranno uguali ad un nostro familiare, si comporteranno esattamente come lui anche perchè alle spalle devono aver avuto le medesime dinamiche che ci contraddistinguono.

Se ci rendiamo conto che noi non stiamo veramente cercando Amore, ma l’amore della nostra famiglia, ci possiamo anche liberare da questo condizionamento perchè a noi non arriverà mai quello che cerchiamo se ci fissiamo sulla persona.

E’ come se per avere luce ci fissassimo sulla lampada materiale invece che ricercarne l’essenza luminosa. Una lampada semplice ma funzionante è certamente più utile di una lampada d’oro ma guasta ed impolverata.

Infine è prassi per chi ha una ‘domanda infantile irrisolta’ chiedere qualcosa di insostenibile agli altri.

Poichè non sono riconosciuto per ciò che sono alla nascita, cercherò di rilanciare chiedendo agli altri di riconoscermi per scelte improbabili o anticonformiste.

Questo meccanismo genera notevoli frustrazioni e fallimenti perchè in realtà, il fatto che gli altri ci accettino e riconoscano amorevolmente implica una situazione in cui devono loro perdere la faccia, compromettersi, provocare delle situazioni altamente dannose per la propria salute.

Dunque, ogni volta che domandate attenzioni e non ne ricevete, andate a ricercare in che modo mettereste l’altro in difficoltà se vi accontentasse.

Buon lavoro.

Questo argomento verrà trattato nel corso “Imparare ad Amare Se Stessi”

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