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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

La Seconda Legge Biologica di Hamer

seconda-legge-biologica-hamerLa prima volta abbiamo visto come Hamer abbia trovato correlazione tra: un vissuto drammatico, un organo colpito e il corrispondente punto nel cervello che se ne occupava.

Il risultato di questa equazione biologica è l’innesco di una patologia ad un qualche livello della persona.

Con la Seconda Legge, Hamer fa un passo in avanti, rilevando il nesso che esiste tra due categoria di malesseri: le malattie fredde e quelle calde.



In precedenza non esisteva un nesso chiaro tra la prima e la seconda categoria di malattie.
Erano trattate per lo più singolarmente; talvolta si aveva a che fare con una patologia calda, altre con una fredda.

Hamer invece, rileva che la sequenza nell’insorgere di questi disturbi è biologicamente predeterminato da ciò che stiamo vivendo. Le due tipologie vanno a coppie, per cui esiste sempre una malattia fredda seguita da una calda, mai l’inverso.

Cerco di spiegarlo con più cura perchè effettivamente è un concetto che si sta complicando.

In principio la nostra letteratura medica menzionava un totale di 10000 malattie diverse; di queste una metà potevano essere definite fredde e l’altra metà calde. Quindi 5000 più 5000.

Hamer grazie alla Seconda Legge Biologica, identifica che le malattie fredde corrispondono sempre allo stato in cui un organismo si trova mentre è in fase di conflitto attivo.

Ripercorrendo ciò che abbiamo visto negli articoli scorsi, quando una persona vive un dramma improvviso, in contropiede, in isolamento, senza soluzioni, entra in choc, un ‘conflitto biologico’.
A quel punto comincia ad ammalarsi e l’effetto sarà l’incubazione di una malattia fredda.

Alcuni elementi sondabili nell’individuo saranno: stress elevato permanente, con mani fredde, vaso costrizione, aumento della pressione arteriosa, sudori freddi e anche difficoltà a riposare, scarso appetito ecc.

Le malattie calde invece, corrispondono sempre allo stato in cui un organismo si trova dopo che ha risolto il suo conflitto biologico, cioè quando si è appena tolto il pensiero, si sta rilassando e riparando.
Effetti visibili saranno: mani calde, aumento del sonno, senso di stanchezza, rallentamento del ritmo cardiaco, diminuzione della pressione arteriosa, buon appetito e senso di benessere.
In questa fase si produrranno le malattie calde.

La gravità delle suddette manifestazioni dipenderà dall’intensità del problema e dalla durata; queste due grandezze formano un Area che rappresenta l’estensione del conflitto e della malattia.

Molto spesso capita di essere in tensione per un tempo limitato, magari per qualcosa di molto intenso. Ad esempio può capitare di essere al parco e di camminare con il bimbo di 2 anni. Ci si ferma un secondo a parlare con un’amica e quando vi voltate il bambino è sparito. Siete nel panico più totale, ma dopo 5 minuti che lo cercate lo vedete che sta correndo in lacrime verso di voi e capite che si era allontanato preso dalla curiosità.

A quel punto vi rilassate, il conflitto è risolto ed era molto importante, biologico, perchè nella specie i cuccioli hanno un’importanza fondamentale per il futuro del gruppo.

Come segno di questa risoluzione in cui per 5 minuti avete sudato ‘freddo’, alla sera vi viene un febbrone che dura poche ore. Quello è un segnale della riparazione dei vostri tessuti anche se da un punto di vista esterno verrebbe definita malattia.

Dunque ad una malattia fredda, fase in cui si è in conflitto e ci si logora, seguirà sempre una malattia calda, fase di risoluzione e riparazione. A patto che risolviate il problema.

In altre parole, se vi capita di avere una malattia calda, certamente in precedenza ce n’era una fredda corrispondente; ma non è detto il contrario. Chi è in conflitto può anche darsi che non ne esca per molti anni, quindi resterà sempre in una fase fredda poco visibile.

Ricapitolando, quando si vive un conflitto si entra in fase fredda (chiamata anche simpaticotonica) e nel caso in cui si risolva il problema, il cervello compie un’inversione di tendenza ed entra in fase calda.

La fase calda corrisponde alla riparazione e al processo di guarigione della persona. Questa fase è divisa in due parti; la fase A e la fase B sono interrotte da una crisi in cui il cervello elimina il liquido presente nell’edema che si era formato durante la DHS, in quella parte di cervello deputata al controllo dell’organo bersaglio.

E’ nella crisi che avvengono alcune ripercussioni problematiche nella persona. E’ uno spartiacque che definisce se l’individuo è o no in grado di guarire completamente.

Avete presente quei casi in cui persone molto malate, ad un tratto sembrano farcela per qualche giorno, migliorano, riprendono conoscenza, tuttavia poco dopo muoiono inaspettatamente. Questi sono esempi di crisi non superate.

Secondo Hamer, l’infarto è un esempio di crisi che avverrebbe in un momento ad una distanza temporale precisa dalla risoluzione di un conflitto di perdita del territorio. Anche una crisi epilettica corrisponde a questa fase.

Le persone molto colpite dall’epilessia corrisponderebbero ad individui che entrano ed escono frequentemente dallo stesso problema.

Tale scoperta ha messo in luce la necessità di dover indagare sullo stato della persona in modo da poterlo consigliare se risolvere o meno un determinato conflitto e problema nella vita correlato. Infatti non sempre è possibile senza correre rischi.

Le persone che superano questa fase critica, di norma hanno buone possibilità di cavarsela.

In ogni caso si considera guarito, da un punto di vista biologico hameriano, la persona che riesce a completare la fase di riparazione. Dunque, nel momento che si passa da fase fredda a calda, si è ancora molto deboli e vulnerabili.

Le malattie calde, nella quotidianità, sono quelle più visibili e frequenti perchè generano sintomi anche fastidiosi o dolorosi, come l’influenza, coliche ecc. Quelle fredde passano più inosservate perchè sono asintomatiche nella maggior parte dei casi o comunque raramente impediscono le normali attività giornaliere della persona.

La cosa buffa, è che normalmente si va dal medico quasi sempre per una malattia calda, a seguito della risoluzione del conflitto e processi di riparazione avviati, pensando di essersi appena ammalati, mentre in realtà la malattia comincia nella fase fredda a cui non abbiamo prestato attenzione.

Durante un periodo in cui non vi sentite al 100%, potete iniziare ad osservarvi per avere una bussola di cosa state passando.

Vi sentite stressati e preoccupati, freddi?

Oppure, stanchi ma piacevolmente sereni, caldi, affamati?

Sapere dove ci si trovi aiuta ad assumere un maggiore senso di padronanza e ridurre lo stress per la paura dell’inconsapevolezza.
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