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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

La Quinta Legge di Hamer, Quintessenza

quinta-legge-hamerSiamo arrivati all’ultima Legge del Dr.Hamer, la Quintessenza.

In realtà il senso era già implicito nel modo in cui ho esposto le Leggi precedenti.

Tutto in natura ha un senso: malattia, guarigione, infezioni virali.
Si tratta solo di scoprire i meccanismi che regolano la natura del nostro sistema.

Hamer passò ad una ricerca estremamente distaccata, osservando le correlazioni tra choc e conseguenze biologiche. Tutto questo senza sapere che i programmi speciali di sopravvivenza erano dei progetti sensati immagazzinati dal cervello da tempo immemore.

Tutto ciò che Hamer sapeva inizialmente è che la malattia avviene in momenti precisi, come reazione ad un trauma. Quale fosse l’utilità di questo processo non era noto, del resto è ancora oggi opinione comune che la malattia sia una debolezza dell’organismo, mentre il cancro è ritenuto l’effetto di una cellula impazzita che non controlla la sua riproduzione.

Una volta che Hamer scoprì la Quinta legge, tutto divenne improvvisamente chiaro.

La malattia ha un senso, salvare la vita dell’individuo.
Esattamente l’opposto di quanto si pensava normalmente.


Ci sono momenti nella vita in cui alcune difficoltà mettono a dura prova la sopravvivenza, così a dura prova che non c’è nessuna possibilità di salvezza in condizioni naturali.

La malattia è l’ultima spiaggia per non soccombere.

Ma come è possibile? La salute non ci permette di sopravvivere in certe situazioni, figuriamoci una malattia.

Invece è proprio così. La malattia è certamente un deperimento delle condizioni generali dell’individuo, ma questo non significa che sia un peggioramente in assoluto, è solo uno spostamento delle risorse vitali.

Se una persona per vivere avesse bisogno di potenziare una parte del suo corpo, anche se questo comportasse un indebolimento generale temporaneo (malattia), il gioco varrebbe la candela, non trovate?

Un esempio di quanto dico ci viene dalla natura.
La storia di un lupo affamato ci spiegherà come questi processi avvengano quotidianamente.

Immaginate il povero lupo, a digiuno da giorni, trova per caso una carcassa di coniglio in bella vista. Poichè si trova col resto del branco, sa che se non si muove in fretta, altri gli porteranno via la risorsa cibo. Così, con un balzo veloce, addenta il pezzo di coniglio e lo ingoia in un sol boccone, evitando di farselo rubare da altri.

In condizioni normali, tutto si sarebbe concluso felicemente, il lupo avrebbe mangiato e la sua salvezza assicurata. Purtroppo in questo caso non è andata così; una zampa del coniglio era troppo grossa e si è incastrata nello stomaco del lupo.

Il boccone era eccessivamente pesante, ma il lupo non riesce ad espellerla perchè incastrata, e non è neppure in grado di digerirla in tempo utile perchè ci vorrebbe troppo. A quel punto il trauma è biologico, sopravvivere rischia di essere impossibile, potrebbe morire di fame, infatti non è in grado di svuotare lo stomaco nè è in grado di digerire il pasto in poco tempo.

Che fare?
Il cervello manda segnali allo stomaco, è all’ultima spiaggia, non ha scelte. Decide di aumentare la produzione di acido cloridrico per digerire più rapidamente il boccone; purtroppo per quanto si sia sforzato l’effetto è ancora modesto.

L’unica possibilità di vita è giocarsi il tutto per tutto, aumentare il numero di cellule per produrre ancora più succhi gastrici. Questo viene definito carcinoma allo stomaco, cancro.
Il cancro ha un effetto, aumentando la massa ne aumenta anche il numero di cellule e conseguente produzione di acido cloridrico.

Da un punto di vista logico, l’operazione ha senso, fare un cancro per digerire meglio un boccone mortale incastrato nello stomaco. Solo per l’uomo questo non ha senso perchè si crede che la causa di pericolo sia il cancro; ma il lupo a distanza di giorni sarebbe morto di fame, non di cancro, questo è il senso biologico.

Una volta digerito il boccone, con capacità centuplicate, il lupo riprende un po’ di forze, nutrendosi del boccone, ancora indebolito e con necessità di riposo. Ma il conflitto è risolto, il boccone è sciolto ed è possibile mangiare ancora, stavolta dei bocconi più piccoli saranno graditi allo stomaco.

Il cervello riceve i messaggi di cessato pericolo e invia a sua volta dei nuovi impulsi per far cessare la produzione di cellule cancerose e per inibire la produzione di acidi gastrici in eccesso, evitando eccessive ulcerazioni alle pareti dello stomaco. Questa è stata un’azione ad altro rischio ma necessaria per sopravvivere.

A questo punto il passo successivo del cervello è quella di inviare ad agire funghi e micobatteri sulla zona in cui si era sviluppato il carcinoma, per demolire le cellule in esubero e smaltire il cancro che ora non serve più. Al termine del processo la massa è tornata alle condzioni precedenti il trauma, con una cicatrizzazione della parete.

Per quanto possa sembrare incredibile, va comunque sottolineato che nel mondo sono stati osservati diversi casi di remissione spontanea da svariati tipi di tumori. L’unica differenza è che in quei casi non si conoscono o non si sono osservate le cause e le fasi di questa malattia, ma per certo sappiamo che esiste la possibilità di guarire anche da soli.

Hamer ha potuto dare spiegazione logica e scientifica rilevando che questi episodi non solo possono accadere, ma avendo un senso preciso possono anche essere studiate ed indotte grazie ad interventi mirati a risolvere i traumi concretamente.

Le malattie sono dunque delle fasi in cui il corpo potenzia degli organi temporaneamente per avvantaggiarsi di prestazioni migliori in zone mirate.

Tutti i tessuti dell’endoderma, mesoderma antico ed ectoderma, hanno questo effetto potenziante nel periodo di conflitto attivo. Cioè immediatamente dopo lo choc, il nostro corpo assume connotati più performanti.

I tessuti diretti dal mesoderma nuovo, vale a dire ossa, tendini, muscoli, sono invece indeboliti durante la fase di choc per potenziarsi al termine della fase di riparazione. Ad esempio, in conflitto un osso si decalcifica e diventa più debole, mentre in riparazione viene pesantemente rimineralizzato per portare ad un osso molto più resistente.
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Per vedere le altre leggi rimando agli articoli precedenti:
Prima Legge

Seconda Legge

Terza Legge

Quarta Legge


foto di freedigital

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