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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Indole Umana nei Diversi Piani Evolutivi: parte 1 livello animale

Di tanto in tanto, mi capita di leggere commenti di uomini contro i propri simili.
 
Spesso ci si lamenta delle sue mancanze etiche e ci si proietta verso un ipotetico futuro in cui l’uomo sia scomparso per restituire agli animali il pianeta.
 
Commenti un po’ duri, che tuttavia nascondono delle incoerenze e soprattutto mancanza di informazione su quali siano i reali atteggiamenti degli animali e degli uomini nel loro insieme.
 
Si tratta pur sempre di coltivare in noi il senso della tolleranza per il diverso, per chi è ancora giovane ed inesperto, per chi ha avuto possibilità carenti.
 
Ecco perchè volevo parlarvi dei 3 atteggiamenti basilari dell’animo umano.

Dal mio punto di vista, l’uomo è un animale molto speciale e con delle potenzialità tutte da esplorare.
 
Il punto è che le qualità umane sono talmente tante che una sola vita non è sufficiente a tirarle fuori tutte.
 
Per questo esistono le generazioni successive, in modo che con l’accumulo dell’esperienza e lo sviluppo di una civiltà, nell’arco dei millenni, sia possibile ampliare lo spettro delle virtù esistenti.
 
La razza umana è talmente ‘aggiornabile’ che può richiedere secoli solo per consentire ad un sistema di valori di sorgere e prendere piede. E’ un tempo troppo lungo per una sola vita.
 
Tuttavia quando questo processo avviene, in breve tempo diventa patrimonio di tutti, e le generazioni successive lo ritengono una tappa acquisita.
 
Pensiamo ad esempio a come nell’arco di un secolo la nostra concezione della realtà sia cambiata: coi primi passi della fisica quantistica ci rendiamo sempre più conto che l’universo non è reale, bensì materializzazione dei nostri pensieri.
 
Il problema è che alcuni vorrebbero inibire questi pensieri perchè temono una società libera, mentre altri temono la libertà stessa e si lasciano imbrigliare da preconcetti disfunzionali e sfavorevoli per il proprio benessere.
 
Allo stesso modo, la natura ha compiuto un percorso evolutivo di miliardi di anni, inizialmente molto lento, poi sempre più rapido.
 
Durante la fase successiva al concepimento, tutti gli animali vivono uno stadio embrionale in cui ripercorrono in pochi mesi l’intera evoluzione precedente fino a stabilirsi nella dimensione attuale.
 
Per fare un esempio, un feto dai suoi inizi fino alla nascita al termine del nono mese, assume via via le sembianze di diversi animali, da quelle di un rettile, fino ai vari mammiferi e primati.
 
Dunque l’essere vivente riassume in sè tutte le ‘lezioni’ precedenti, e dopo la nascita prosegue con il proprio programma di studio personale.
 
Tale meccanismo ha come conseguenza, la compresenza di più livelli di umanità contemporaneamente, non a livello corporeo (più o meno siamo tutti uguali), quanto a livello culturale e spirituale.
 
Per questo è possibile che ogni individuo, dopo la nascita, debba ripercorrere il più rapidamente possibile le tappe necessarie al suo progresso interiore, poichè non sono ancora un fatto geneticamente acquisito da tutti.
 
In maniera semplificata potremmo parlare di 3 livelli crescenti di etica.
 
1) Il livello Animale
E’ quello più basso in cui l’uomo semplicemente fa i propri interessi.
 
Qualcuno potrebbe dire che gli animali non si comportano come noi in questa dimensione. Ciò è del tutto paradossale, poichè un animale non sa usare un fucile nè la bomba atomica, nè potrebbe escogitare strategie di dominio sulle menti altrui e non possiamo dimostrare cosa succederebbe se sapesse farlo.
 
Tuttavia l’animale vive in una sua società, spesso di branco come la nostra, in cui vige la stessa meccanica umana. Anzi, è l’uomo che la prende in prestito dall’animale e non il contrario.
 
Nel branco c’è la tendenza naturale ad avere un dominante, e anche negli animali è così. Il dominante ha il potere e comanda, ma ha anche diritto alla riproduzione e se vuole dei figli non si fa scrupoli ad uccidere i figli del suo concorrente (ex-capo branco).
 
A dire il vero diversi animali dominanti non si farebbero scrupoli neanche ad uccidere i propri figli maschi, pur di poter eliminare la concorrenza e chi ha dei cani in casa delle volte avrà notato che la nonna (quindi una madre) non si fa problemi neanche ad uccidere i nipotini (figli di una sua figlia) se ritiene che il numero di bocche da sfamare sia troppo elevato.
 
Possiamo dire semplicemente che l’uomo da questo punto di vista è uguale alla bestia, ciò che lo differenzia è il livello di cultura aumentato nell’arco della civilizzazione che gli ha consentito solo di avere maggior potere.
 
Ma vorrei far presente che effettivamente gli strumenti in nostro possesso, che si tratti di armi, denaro, cibo in eccesso o territorio ‘sessuale’ (partners) non cambiano l’animo delle persone, al massimo gli permettono di esprimere al massimo quel tipo di livello morale in suo possesso.
 
Come diceva anche Harv Eker, i ricchi disonesti sono solo più disonesti a causa di maggior ricchezza, ma lo erano anche da poveri, mentre i poveri onesti lo rimangono e diventano ancor più generosi quando diventano ricchi.
 
Questo livello è dunque molto animalesco e tra uomo ed animale non c’è alcuna differenza in particolar modo se torniamo indietro nel tempo in cui c’erano i primi branchi di uomini all’età della pietra, dove c’era un capo che per lo più non aveva molte più ricchezze degli altri.
 
L’atteggiamento animale lo vediamo anche nello svolgimento di un lavoro. Le persone ‘animali’ sono coloro che restano particolarmente attaccate al territorio, ai beni di consumo, al possesso e a tutto ciò che è materiale, quindi di livello basso, utile ma basso.
 
Per intenderci, sono le persone che non accettano la compresenza di altri concorrenti che si lavorano in santa pace il loro pezzo di terra; vogliono tutto loro e risentono dunque il malessere della concorrenza.
 
Agiscono spazzando via i concorrenti ma solo perchè il loro concetto di branco è molto ridotto numericamente, di per sè non è un comportamento malvagio, ed è condiviso dagli animali nella natura.
 
Poichè vogliono tutto loro, non sono disposti ad essere affiancati da dei pari.
 
Chi ha studiato le leggi biologiche, può ben immaginare che a questo livello ci sia un grosso problema di ‘infarti’…che manifestano lo shock di perdita del territorio ed il suo successivo recupero.
 
All’interno di una famiglia si risente lo stesso tipo di atteggiamento nel confronto genitori/figli.
 
I genitori a livello intellettuale sono favorevoli alla crescita della prole e al raggiungimento della loro indipendenza: a livello animale ne soffrono, li vedono come minaccia per il territorio e un ostacolo al mantenimento del proprio status quo.
 
Per questo si assiste talvolta a delle dinamiche familiari di figli schiacciati da genitori troppo opprimenti in continua rivalità; che si tratti del padre per il lavoro o della madre per questioni di estetica e seduttività con la figlia.
 
Nei prossimi giorni parleremo del livello Umano e del livello Spirituale
 
 
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Questo argomento viene trattato nel corso “Attiva la tua Coscienza Spirituale”
 

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