Inconscio Collettivo, Come Funziona?
Benchè i fisici siano riusciti a dimostrare da un secolo che tutte le particelle sono collegate tra di loro, questa informazione è stata largamente ignorata in contesti non scientifici.
La conseguenza di questo silenzio ha portato una grossa conseguenza a livello di cultura; ancora oggi siamo abituati a credere che ogni individuo sia un’entità scollegata dal resto, come se ci fosse una persona, del vuoto, poi un’altra persona e altro vuoto.
Anche per questa cultura dei ‘vuoti’ siamo propensi a credere che i cervelli siano scollegati gli uni dagli altri.
La conseguenza di questo silenzio ha portato una grossa conseguenza a livello di cultura; ancora oggi siamo abituati a credere che ogni individuo sia un’entità scollegata dal resto, come se ci fosse una persona, del vuoto, poi un’altra persona e altro vuoto.
Anche per questa cultura dei ‘vuoti’ siamo propensi a credere che i cervelli siano scollegati gli uni dagli altri.
Non è così.
Il vuoto non esiste, siamo noi che per ingenuità abbiamo creduto che esistessero aree dell’universo totalmente scollegate da altre, come un cono d’ombra.
Materialmente parlando, quello che per noi era la materia, in realtà era essa stessa composta dal 5% di elementi subatomici, il restante 95% di spazio costituente l’orbita di questi elementi i quali girano vorticosamente intorno al nucleo.
Tuttavia strumenti più complessi hanno rilevato campi di forza tali da mettere in comunicazione ogni elemento con l’altro anche a distanze impronunciabili. Se osservassimo le zone buie e vuote nello spazio con questi strumenti, oggi osserveremmo che lo spazio non è vuoto ma invaso da fasci di luce e forze elettromagnetiche costituenti una maglia che pervade qualunque cosa.
In parole semplici l’universo è un contenitore il cui contenuto è un’unica sostanza legata da forze invisibili ma solo ad occhio nudo.
Trasferiamo questo concetto al nostro inconscio.
Ogni essere senziente ha un suo sistema nervoso, semplice o complesso a seconda dei casi; questo sistema produce il pensiero individuale.
Noi uomini identifichiamo questo pensiero con la ragione, con la coscienza di noi stessi e così via; a produrre il pensiero è il nostro cervello, in pratica è il supporto materiale.
La cosa per molti insolita è che il pensiero sia individuale, mentre il cervello sia collettivo.
Io ho il mio proprio insieme di idee e valutazioni, voi avete i vostri; io posso avere delle informazioni che coscientemente non voglio comunicare a nessuno e voi lo stesso.
Ma questo si riferisce solo al cervello razionale; esistono tutti i dietro alle quinte del vostro inconscio che non sono solamente in voi ma vengono condivise con tutti gli altri.
Questo è l’inconscio collettivo.
Un sistema ordinato, potremmo dire intelligente in quanto guida comunque le nostre azioni a livello animale e ci ha permesso di sopravvivere fino ad oggi.
Com’è possibile che noi esseri superiori, a livello razionale ci inciampiamo così spesso anche durante semplici pianificazioni, progetti, impegni lavorativi, gestioni familiari, mentre la nostra specie ha dovuto evolversi e superare ostacoli di ogni genere per milioni di anni senza fallire, quando ancora il sistema nervoso non era che un lontano abbozzo di ciò che è oggi nella sua complessità!?
Il cervello collettivo, cioè quello strumento costituito dall’insieme di tutti i cervelli, a ragion veduta potrebbe essere qualcosa di molto più intelligente di noi singoli individui.
Anche in questo caso vedete l’analogia tra l’uomo e le macchine. I computer sono strutturati per lavorare in parallelo aggiungendo risorse per un fine comune, in quel caso la potenza di calcolo effettiva è di gran lunga superiore a quella dei singoli.
Lo stesso si può supporre per questo cervello collettivo.
Ma che fa di così importante?
Gestisce ogni cosa. E’ possibile che non esista un cervello collettivo per ogni singola specie ma addirittura un cervello collettivo globale il cui scopo sia evoluzione e sopravvivenza.
Questo spiegherebbe come mai alcune specie che regnavano sul pianeta ad un tratto si siano estinte; non tanto per incapacità, ma per portare le condizioni adeguate a far prosperare nuove specie più evolute e con più prospettive di sviluppo.
La vita preserva la vita, non l’individuo e neppure la specie in certi casi. Se la morte di un individuo può salvare la vita ad un branco, è un prezzo vantaggioso da pagare, si chiama ‘sacrificio’. Se una specie sacrificandosi, estinguendosi, può garantire prosperità ad altre specie è un prezzo altrettanto vantaggioso.
Questo potrebbe aprire un insieme di domande sulla bioetica e su quali siano i parametri per cui l’universo agisce e compie le sue decisioni. Sono speculazioni che rimando in altra sede.
Pensate a quei documentari in cui vedete nell’oceano un gruppo di pesci che viene improvvisamente accerchiato da un branco di predatori voraci. In alcuni di questi servizi, la scena a cui assistiamo è drammatica, un intero clan fatto fuori in pochi minuti, non c’è sfida, solo la rassegnazione del più debole. Al momento cruciale però, una corrente d’acqua più forte trascina i pochi superstiti lontano dai predatori; destino vuole che queste piccole vittime siano anche incredibilmente rapide nel riprodursi e la sopravvivenza della loro specie è salva, così come quella dei loro assalitori che presto avranno nuovamente cibo in abbondanza.
E’ tutto perfetto.
L’acacia è una pianta dotata di spine, per evitare che alcuni animali la distruggano nutrendosene eccessivamente. A quanto pare alcune giraffe affamate non si lasciano fermare da così poco. Per questo motivo la pianta comincia a secernere un gas orticante per scoraggiare i molestatori. La cosa interessante è che questo allarme viene diffuso anche a tutte le altre piante vicino, che a loro volta secernono il gas allontanando definitivamente la minaccia. Questo è un sistema organizzato, ed è collettivo, perchè le piante non parlano come noi.
Esiste un legame psichico.
La telepatia cos’è? La capacità di ricevere e trasmettere messaggi senza comunicare materialmente con nessuno. Se per l’uomo la questione può destare dei dubbi, sappiamo da altri esperimenti che tale fenomeno esiste sicuramente negli animali; ma essendo anche noi animali perchè dovremmo esserne esclusi?
Sappiamo per certo che alcuni cani entrano in uno stato di forte eccitazione come se attendessero qualcosa di molto importante, nel momento in cui il loro padrone sta per tornare a casa dal posto di lavoro, da quando si alza dalla sedia del suo ufficio, il cane è come se lo aspettasse già.
In un altro esperimento, presero una serie di topolini e la loro madre. La madre era stata trasferita molto lontano, centinaia di km dai cuccioli. A turno venivano inferte delle torture ad uno dei piccoli e in concomitanza di ciò, la madre aveva degli scatti nervosi come se fosse sotto ‘choc’.
Il famoso caso delle scimmie nel borneo, lavatori di patate.
Ad un certo punto, le patate risultavano inquinate da una sostanza tossica. Non era più possibile mangiarle, ma nel giro di alcuni mesi qualche scimmia imparò che lavandole nell’acqua queste tornavano commestibili. Col tempo tutto il gruppo iniziò a lavare le patate prima di mangiarle.
Tempo dopo in un’isola vicino, dove non c’erano stati contatti, avvenne lo stesso fenomeno; anche lì le patate si erano intossicate. A differenza del primo caso, le scimmie del luogo appresero in brevissimo tempo che lavandole si sarebbero potute mangiare nuovamente. E’ un altro fenomeno di cervello collettivo.
Nell’uomo succedono fenomeni simili nella storia. Ci sono periodi in cui contemporaneamente più ricercatori compiono la stessa scoperta nello stesso periodo; in altri casi avviene che diversi pittori nel mondo comincino a dipingere gli stessi soggetti. In realtà ciò che avviene è anche più complesso di così, specie se si guarda agli avvenimenti dei singoli o anche a noi stessi. Possiamo trovare eventi ricchi di significati simbolici, come veniva descritto da Jung nella ‘sincronicità‘.
Se tutto è organizzato a livelli ‘macro’ è plausibile credere che lo sia anche nel nostro microcosmo. Lo dico solo per mettervi nell’ottica di osservare i giusti fenomeni, io ne sono sicuro al 100%.
Tuttavia non è assolutamente possibile concepire questo ed altri sistemi se non facciamo alcuni passaggi intermedi:
1) comprendere che solo ciò che per noi è possibile può essere visto;
2) strutture composte richiedono la capacità di osservare più strutture elementari contemporaneamente.
Torneremo ancora sull’argomento.
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