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Hamer e le Leggi Biologiche

hamer-leggi-biologicheSe c’è un personaggio che nell’ambiente medico-psicobiologico sta facendo e farà parlare di sè, quello è proprio Ryke Geerd Hamer.

Le leggi biologiche sono il frutto di un cammino, in cui un uomo da solo ha compiuto quello che generazioni di specialisti non hanno potuto fare: scoprire dei meccanismi attraverso cui l’organismo regola se stesso nelle sue funzioni metaboliche, di salute e malattia.

Riassumere in un articolo la vita e le implicazioni delle scoperte del Dr.Hamer sarebbe impossibile e senza senso. Per questo nei prossimi giorni, con molta dedizione, cercherò di sviscerare punto per punto gli aspetti principali.



Come dicevamo, non si tratta solo di descrivere le sue scoperte; il caso Hamer è ancora troppo vicino storicamente per essere preso in considerazione con la dovuta sensibilità.

Quest’uomo accompagna una vita personale drammatica, alla scoperta di leggi biologiche universali, passando per attentati alla sua vita, presunte cospirazioni e l’impossibilità di poter esprimere la sua visione scientifica tramite verifiche ufficiali.

Alcuni di questi temi verranno illustrati in maniera più estesa col tempo.

Oggi parleremo in maniera introduttiva della 5 leggi biologiche che hanno portato alla nascita di quella che Hamer chiamò “La Nuova Medicina Germanica, o solo La Germanica.

Non è un caso che abbia parlato di Laborit i giorni scorsi.

Le scoperte sull’attacco e la fuga rappresentano un importante elemento di dimostrazione per cui la salute è qualcosa che viene regolato dalle condizioni esterne, o meglio della nostra capacità di adattamento alle preoccupanti richieste ambientali.

Con precisione estrema, Laborit identificò che per ‘ammalarsi’ occorre che ci sia l’impossibilità di attaccare e fuggire. Il blocco dell’azione.

Hamer si spinge oltre, in perfetto accordo con la scoperta di cui sopra, riesce ad intravedere un senso più ampio al periodo di malattia.

Esistono due fasi: fase di conflitto attivo e fase di risoluzione del conflitto.

Potremmo dire che le leggi biologiche descrivano il funzionamento di queste due fasi che nel loro insieme abbiamo chiamato malattia, ma che ora assumono un significato completamente nuovo, cioè ‘Programma Speciale di Sopravvivenza’.

Non esiste più il concetto di malattia quale debolezza di un organismo che temporaneamente è divenuto instabile a causa di errori o confusione interna. Basti pensare al cancro, normalmente inteso come agglomerato di cellule impazzite che perdono il loro senso.

Secondo Hamer non è affatto così, tutto è sensato; non solo, è anche utile alla nostra sopravvivenza.

Nel momento in cui subiamo uno choc, il nostro cervello cade in una fase di allarme a cui deve dare necessariamente risposta. Se siete nel deserto è rovesciate la vostra tanica d’acqua, non potete girarvi i pollici, o trovate una soluzione o siete morti.

Esistono però degli choc più intensi con caratteristiche particolari di nome DHS (vedremo in seguito), che hanno la capacità di mettere il vostro cervello animale in condizioni così drammatiche, da fargli applicare delle soluzioni lampo estreme.

Secondo le leggi di Hamer, questi programmi biologici di sopravvivenza sono quello che in medicina vengono definite ‘malattie’.

Potremmo dire che nel momento in cui ci si blocca nell’azione, come il topo dell’ultimo esperimento di Laborit, il cervello fa scattare una malattia. Quindi si è in conflitto attivo.

Essere in conflitto attivo significa che non possiamo pensare o dedicarci ad altro fino a quando non abbiamo risolto il problema in qualche modo.
Immaginate di essere in casa vostra, ad un certo punto mentre guardate la TV, sentite il pavimento ballare in maniera violenta. E’ un terremoto.

Che fate?
State lì a vedere la fine del programma oppure correte di corsa fuori per la paura di rimanere coinvolti in un possibile crollo dell’abitazione?

Ovviamente si esce. Perchè uscire ha la precedenza, visto che la precedenza è salvarsi la vita.
Il cervello animale fa esattamente la stessa cosa, di fronte ad un problema molto grave agirà in automatico per tentare di allungarvi la vita anche solo di un secondo.

Questo provvedimento del cervello avviene durante il conflitto attivo e si chiama volgarmente malattia.

Ma perchè la malattia è sensata ed utile secondo Hamer?

Perchè ogni malattia in realtà è il risultato di un’alterazione del nostro organismo la quale provoca l’accentuarsi di una determinata funzione.
In altre parole, in ogni malattia esiste sempre un periodo in cui da qualche parte siete diventati più prestanti in qualcosa.

Facendo degli esempi, un tumore ai polmoni accentua il numero di alveoli e dunque in un primo tempo, per quanto magari non si sappia ancora di avere un cancro, la capacità respiratoria è aumentata. Una calcificazione ossea determina una maggiore resistenza in quella parte del corpo; un ispessimento del peritoneo funge inevitabilmente da protezione per l’addome.

Esiste poi una seconda fase che è quella di risoluzione del conflitto, in cui l’organismo tende a ripristinare le condizioni dell’organismo allo stadio precedente le alterazioni. Quindi demolirebbe i cancri e tutte le masse biologiche in eccesso, nella maggior parte dei casi riportando l’individuo alle condizioni normali. Le evidenze di questo processo sono stanchezza, sonno, vulnerabilità dovute ad un processo che per quanto utile alla sopravvivenza è comunque l’atto estremo di un organismo che ha rischiato la morte.

E’ proprio in questa fase, calda, che si manifestano infezioni, attività batteriche, funghi e tubercolosi. Poichè l’attività di questi organismi varia dall’aiutare ad espellere materia organica indesiderata, alla demolizione fino alla cicatrizzazione dei tessuti viventi.

Quello che molto spesso la gente non coglie della teoria Hameriana è il perchè l’organismo dovrebbe provocare reazioni che causano in riparazione fenomeni dolorosi come influenze, perdite di sangue o tubercolosi in casi diversi.

Il motivo è che non abbiamo mai avuto realmente cognizione di come funzionasse l’organismo e dunque ce ne stupiamo, eppure non ci sorprende sapere che noi agiamo esattamente allo stesso modo durante lavori di manutenzione quotidiani ad esempio in casa nostra.

Provate a pensare all’ultima volta che si è rotto un tubo dell’acqua in salotto.
Di norma cominciate a vedere la stanza che si allaga sempre più; siete preoccupatissimi e non sapete che fare. Così andate a chiamare un buon idraulico che grazie al cielo in un paio d’ore è già lì.

L’idraulico chiuderà l’erogazione d’acqua per il periodo di tempo in cui cercherà l’origine del guasto. Una volta trovato spaccherà tutto il pavimento lasciando macerie ovunque. Il vostro salotto adesso somiglierà ad un cimitero pieno di fosse e buche scavate sul pavimento.

Una volta sostituito il tubo, lasciate tutto aperto? Assolutamente no! Aspettate che i lavori continuino e ricostruite da capo il pavimento con piastrelle nuove e tutto tramite un operaio che conosce bene il suo lavoro, ma a dare gli ordini sarete voi.

Certo il pavimento non si lamenta, ma se fosse un essere vivente, credete che quel processo non sarebbe stato doloroso? Un po’ come quando ci si taglia e si va al pronto soccorso per mettere i punti.

Quindi secondo la teoria di Hamer e delle leggi biologiche, il tubo rotto potrebbe essere paragonato all’istante in cui si è entrati in conflitto attivo, c’è un problema che non si è potuto risolvere; i danni della perdita saranno proporzionali alla durata del conflitto.

Quando risolvete, il tubo viene sostituito e comincia la fase di riparazione, in questo caso per mano di un operaio ma potevano essere virus o batteri. La fase è chiaramente impegnativa e necessaria perchè il pavimento deve tornare a posto, così come il vostro organismo, e sarà un po’ dolorosa ma avrà un termine prevedibile.

Presto vedremo nel dettaglio tutti gli aspetti di questi meccanismi.

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