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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Dall’Egoismo all’Altruismo: conflitto morale?

egoismo-hamer-altruismoSe interrogate qualcuno per la strada e gli ponete la domanda :”Come vorresti essere considerato? Altruista o egoista?”

Difficile che qualcuno vi risponda la seconda.

Il problema è che l’uomo è un animale da branco, di conseguenza ha il terrore di venire scacciato dal suo gruppo, famiglia, circolo, giro di amicizie e così via.

Per restare nel gruppo è fondamentale avere la cognizione di essere nel giusto, perchè se si è persone rette si ha anche l’accettazione del clan di cui facciamo parte.

Ma come si fa a capire se il nostro comportamento rispecchia un valore positivo?

In realtà non lo sappiamo mai davvero, perchè non siamo noi che dobbiamo giudicarlo ma dobbiamo rimetterci al contesto in cui viviamo.
Quello che è ben visto in una cultura non è altrettanto ben visto in un’altra.

Molte persone di recente mi hanno rivolto questo interrogativo.
“Qual è il confine tra altruismo ed egoismo?”

Il conflitto, nella maggior parte dei casi, è il terrore di essere scartati e rigettati, perchè di per sè non ci fa paura il fatto di essere egoisti ma le conseguenze che ciò comporterebbe socialmente. Dietro a questa paura si nasconde ovviamente un’antica memoria cellulare; questa memoria ci ricorda che chi è fuori dal branco viene mangiato vivo dai predatori, per cui le persone faranno di tutto per non uscire da soli.
Negli animali funziona ancora così, mentre gli allevatori usano questo elemento come stratagemma per addestrare le bestie, utilizzando lo spauracchio dell’isolamento ed ottenere risultati migliori.

Avere un comportamento costruttivo ci fa guadagnare punti, ci fa percepire come persone gradevoli, affidabili, qualcuno con cui vorremmo passare più tempo o di cui vorremmo l’approvazione e così via; in pratica è l’esatto contrario dell’isolamento.

Purtroppo le persone hanno bisogno di modelli per la loro educazione, ma questi modelli non sempre sono presenti in famiglia.
Di norma, tutto ciò che non viene acquisito dai genitori, in casa, viene ‘rimpiazzato’ dall’intelletto o da informazioni recuperate dai libri, da idealizzazioni.

REGOLA GENERALE SULL’EDUCAZIONE
La famiglia è il tuo primo e vero educatore, nello specifico la Madre è il primo educatore della famiglia.

Significa che in generale, i bambini preferiscono imparare prima quello che dicono i loro genitori. Non importa se siano perle di saggezza o stupidaggini, il riferimento sono il padre e la madre. Allo stesso modo i propri nonni sono percepiti migliori degli altri anziani.

REGOLA GENERALE NUMERO 2Tutto ciò che non viene imparato in casa lascia un vuoto nelle rappresentazioni del bambino. Questo vuoto viene colmato con idealizzazioni e modelli perfetti, che esistono nella teoria ma assolutamente impraticabili nella realtà.

Ogni volta che siete in difficoltà in un campo, se avete una concezione troppo idealizzata, significa che non sapete assolutamente come dovreste comportarvi, perchè non lo avete mai visto veramente, lo avete solo immaginato. Ma è una fantasia che non combacia col mondo.


La questione dell’egoismo, per chi lo sente come un problema, è uno degli innumerevoli casi di idealizzazione.Non importa quanto sarete generosi, se siete in conflitto tra SIGNIFICATO e COMPORTAMENTO corrispondente, avrete sempre il dubbio di esservi comportati male, quindi di essere percepiti negativamente dal gruppo, quindi avrete il terrore di essere buttati fuori, quindi certezze di essere sbranati dai predatori.

Non pretendo di avere risposte perfette, tuttavia ho un metro per autogiudicarmi che ritengo piuttosto valido.

I conflitti sulle azioni morali risentono di conflitti dovuti dalla discrepanza che esiste tra ciò di cui abbiamo bisogno per vivere, e ciò che ci hanno detto di fare.

Una situazione molto comune degli altruisti frustrati è che sono in collera, perchè di fatto si sentono pressati dalla società che li vuole sempre a disposizione come se tutto fosse dovuto. La società che hanno idealizzato pretende che costoro donino tutto quello che hanno, altrimenti sarebbero egoisti (con le conseguenze che sappiamo).
Il problema è che nessuno ci insegna che anche noi abbiamo dei bisogni che dobbiamo soddisfare per sopravvivere, e che se non li soddisfiamo nessun altro lo farà al posto nostro.


CONVINZIONI AUTODISTRUTTIVE1)”Io non ho bisogno di niente, quindi posso donare tutto agli altri”

2)”Se ho bisogno di qualcosa, altri provvederanno a me come io provvedo a loro”

Non serve che vi dica che chi si comporta seguendo queste convinzioni non riscontra effettivamente ciò che credeva.


In realtà trovo molto più plausibili le seguenti

CONVINZIONI COSTRUTTIVE1)”Io dei bisogni come tutti, quindi posso donare solo le cose in eccesso”

2)”Se ho bisogno di qualcosa, devo provvedere da solo a me stesso, gli altri hanno già il loro da fare”.

Da qui possiamo costruire un nuovo modello di egoismo-altruismo, non più idealizzato ma pragmatico al massimo.

Tutti abbiamo dei bisogni.
E’ un atteggiamento responsabile procurarsi i mezzi per soddisfare le proprie necessità da soli, perchè altrimenti saremmo a carico di qualcuno.

La persona moralmente altruista: è colei che provvede prima ai propri bisogni, in secondo luogo ha capacità così sviluppate da proddure molte risorse da riversare nella comunità.
L’etologia ci viene in soccorso e ci spiega in che modo le specie prosperano, applicando delle leggi responsabili.

Una madre alleva i suoi cuccioli, in questo senso si comporta in maniera altruistica visto che senza di lei i piccoli morirebbero. Questo in condizioni normali, mentre in situazioni di pericolo capita di dover prendere scelte molto difficili.
Se un predatore insegue la madre coi piccoli, ci possono essere più opzioni: 1) la madre viene catturata ed uccisa. Di conseguenza i cuccioli morirebbero comunque. 2) La madre, scappando, sacrifica uno o più cuccioli per salvare il salvabile.

E’ un gesto egoista o altruista scappare?
Secondo alcuni è egoista perchè lascia morire i piccoli per salvare la sua vita, ma è un’affermazione biologicamente sbagliata, antivita.

Perchè se la madre muore, i cuccioli muoiono di conseguenza, quindi è la fine del nucleo familiare.
Invece, se la madre si salva, può avere occasione di portare avanti altre 2 o 3 gravidanze e quindi altri cuccioli si spera dal destino più fortunato. Lei è comunque altruista per la salvaguardia della specie, salvandosi può servire la razza di cui fa parte molto più a lungo.

Le persone faticano a ragionare in questo modo.
Alcuni finiscono per morire di fame pur di donare una briciola in più, ma in questo modo smettono anche di lavorare per tutti gli anni a venire; la collettività in questo modo perde dei lavoratori eccezionali solo perchè un condizionamento errato li ha convinti che si stavano comportando male.

La persona moralmente egoista: è colei che provvede ai propri bisogni, ma lo fa in modi così dispendiosi da consumare più risorse di quelle che produce.

Qualcuno potrebbe considerare anche le produzioni agricole nei confronti degli allevamenti, produrre carne è molto più costoso e meno remunerativo rispetto alle vegetazioni necessarie per gli allevamenti. Oppure l’esperimento poco felice dei carburanti fatti con l’olio di colza, hanno ottenuto un abbassamento dei costi nei carburanti ma hanno causato una crescita del prezzo di materie alimentari del 20% che per alcune popolazioni povere (senza macchina) sono state un disastro.

La persona neutra: è quella che agisce per i suoi bisogni ma che non produce nè danni nè vantaggi.

Riassumendo, quando c’è una scelta da fare e volete sapere come considerarvi, tenete a mente solo due parametri.

Per prima cosa, considerate che voi dovete rispettare le vostre necessità.
In secondo luogo, più sarete causa di vantaggi per la comunità nel vostro agire e più sarete altruisti; più peserete sulla comunità mentre soddisferete i vostri bisogni e più sarete egoisti.




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