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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Come passare dall’Ego all’Autostima, parte 2

ego-autostima-pnlNella ‘parte 1’ abbiamo visto un’estremità della linea, l’Ego.
Ora passiamo all’altro versante e alle regole necessarie per arrivarci.

L’Autostima è l’estremo opposto di questo linea.

Chi ha una forte Autostima, non si cura delle critiche distruttive che prende e tiene in considerazione, ma se occorre le respinge perchè sa distinguere una critica fondata da una infondata.


Chi vive nell’Autostima sa bene chi è e cosa vale. Non ha bisogno di chiederlo agli altri, perchè ha maturato da sè tutti gli strumenti necessari per capirlo da solo.
Infatti avere consapevolezza del proprio valore implica sapere in che posizione ci si trova in una scala gerarchica.

Il concetto di forte o debole in senso assoluto, non hanno nessun significato in un branco di animali. L’unico concetto che conta è il proprio valore in relazione agli altri…essere più forte di X e meno di Y.

E’ fondamentale sapere quale gradino della scala si occupa in un gruppo, perchè da questa posizione derivano i nostri privilegi.
Nel branco chi sta in cima ha la prelazione su cibo e riproduzione, chi sta all’ultimo posto rimane a rischio di non potersi nutrire nè riprodurre.

Chi ha una buona Autostima è colui che fin da piccolo si è saputo confrontare con gli altri, è il bambino che da adolescente ha sfidato i genitori per vedere dove riusciva ad arrivare. E’ colui che ha riconosciuto la superiorità del padre e che col tempo lo ha raggiunto ed in seguito superato. E’ chi ha vinto le rivalità familiari e ora è pronto ad andarsene perchè sa che può ottenre tutto ciò che desidera con le sue mani.

La persona che vive nell’Autostima non associa se stesso ad un giudizio esterno che può essere dato da uomini in malafede. Se cade per terra non si considera goffo, non modifica la sua immagine abbruttendola, perchè sa che lui è di più di quello che appare o di quello che ha fatto in quel singolo momento.

Se voi provate a descrivervi ad un altra persona in due minuti, vedrete che non riuscirete a tirare fuori neanche il 2% di quello che siete.

La gente non attacca mai voi quando vi critica, attacca solo un infinitesimo del vostro carattere e solo quello che appare. Chi ha autostima lo sa, chi è nell’Ego pensa di essere stato preso interamente e gettato nell’immondizia e ne soffre. Ma non è così.

Vale la pena di menzionare una caratteristica.
Le persone che esprimono i propri pareri su di voi, non sanno affatto chi siete. Esprimono le loro idee, in base alle loro convenienze, a ciò che desiderano da voi, in base ai loro stessi limiti e conflitti mentali.

In altre parole, le altre persone non vi vedono, ma vi scaricano addosso le loro proiezioni che forse non hanno niente a che fare con voi, ma di riflesso ci rivelano quali siano le loro debolezze.

L’Autostima deve essere considerata come una risorsa che vi permette di crescere e svilupparvi per il futuro.

Per esempio, se una persona vive nell’Ego, cioè in un’immagine fasulla di sè che lo limita e lo fa soffrire, ogni fallimento sarà considerata una sentenza definitiva. Se un giorno è debole, per lui sarà un debole; se un giorno sbaglia una prova, sarà per sempre un inetto.

L’atteggiamento costruttivo degno dell’Autostima è invece il seguente:

-Noi siamo un potenziale di gemme preziose, ogni giorno possiamo svilupparne una nuova.

-Non importa quanto ci resta da vivere, fosse pure un giorno solo varrebbe la pena fare questo investimento e sviluppare un talento in più.

-Tutti i talenti che sviluppiamo ci resteranno a vita e sono nostri.

-Se oggi fallisco, non sono un fallito, ho semplicemente perso un’occasione; e se ho sbagliato non ho sbagliato tutta la mia vita, neanche tutta la giornata, magari ho sbagliato solo 30 secondi di tutto il giorno, quindi ho fatto bene tutta la parte restante.

-Non conta cosa faccio nella vita in assoluto, conta come ho saputo usare le risorse che avevo a disposizione, che saranno diverse da quelle di altre persone.

-Se io avessi avuto opportunità migliori avrei potuto fare le stesse cose con molta meno fatica. Le farò lo stesso ma mi prendo il mio tempo.

-Non importa quanto sbagli, importa quanto impari dagli sbagli.

-Non esistono mai fallimenti, esistono solo esperienze.

-L’esperienza è tutto ciò che acquisisci quando non raggiungi il tuo scopo.

-Tutti i nostri talenti sono i nostri difetti prima che riusciamo a ripulirli.

-Per avere tanti talenti occorre avere prima tanti difetti.

-Per migliorare occorre fare un’azione in più invece che una in meno.


Qualcuno avrà notato che parlando di Ego non metto come riferimento persone incredibilmente presuntuose, di quelle che credono di essere i migliori in assoluto. Invero sono più che altro persone che vivono nella loro svalutazione.

Questo perchè mi interessava in primo luogo descrivere come si può sentire dentro una persona che vive nell’Ego. Mentre i famosi palloni gonfiati sono solo quello che noi osserviamo da fuori.

In realtà c’è una spiegazione anche a questo secondo tipo di persona, quelli che hanno un Ego smisurato, diciamo gente ipertrofica. Sono coloro che sbandierano sempre la loro superiorità in tutto senza che ci sia neanche bisogno di provocarli.

Sarebbe lecito domandarsi come mai costoro abbiano necessità di specificare quanto siano bravi se nessuno lo mette in dubbio nè sia argomento di discussione.

La spiegazione può essere trovata sempre grazie alle leggi biologiche di Hamer.
Di fatto l’ipertrofia non è altro che un programma speciale di sopravvivenza, di solito dovuto ad un doppio conflitto di svalutazione.

Quando una persona subisce una batosta per quanto riguarda l’immagine che ha di sè, ne soffre molto ma riesce comunque a gestire lo choc, in quanto il cervello è formato da due emisferi. Ogni volta che lo choc prende un gruppo di neuroni da un lato, il cervello chiude il circuito e comincia a lavorare con la parte omologa dell’emisfero opposto.

Se invece la persona subisce un altro choc simile di svalutazione, una mazzata colossale sul valore di sè; il cervello chiude anche i neuroni corrispondenti sul secondo emisfero e non ne possiede altri in quanto anche sull’altro lato erano già saltati i fusibili cerebrali.
A questo punto scatta un super programma speciale di sopravvivenza che mira ad evitare ogni possibile situazione che metta l’individuo a rischio di confronti e contestazioni.

Situazione tipica di alcuni personaggi storici famosi o presidenti del Consiglio.

Chiaramente questi personaggi attireranno le antipatie delle persone che hanno i conflitti complementari.

Dal mio punto di vista, i problemi di Ego ed Autostima ruotano attorno a questioni di autosvalutazione.

Proviamo ad immaginare gli esiti di un binario conflittuale simile.
La persona svalutata è quella che si svende per poche lire, lavora molto mal pagata e sfruttata. Questo perchè si sente di non valere.

Ma da chi viene sfruttata?
Da persone che non riconoscono il valore della gente e che quindi non si fanno problemi a sfruttarle. La dinamica è la stessa, c’è un qualcuno che si sente di non valere nulla e c’è qualche altro che sente che gli altri non valgono nulla.

Sono entrambe situazioni errate perchè le persone sono una risorsa inestimabile, chiaramente la vivono in poli opposti: io valgo molto più di te e ti sfrutto; tu vali molto più di me quindi sfruttami.

E’ un gioco, non funzionerebbe mai se almeno una delle parti avesse cognizione del valore altrui. Se io so di valere e riconosco nell’altro un pari valore e dignità, non mi permetterei mai di sfruttarlo.

Provate a tenere in considerazione questo aspetto la prossima volta che fate qualcosa per qualcuno e non vi tornano i conti.

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