Seguici su:

"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Come passare dall’Ego all’Autostima, parte 1

ego-autostima-pnlLe parole sono soltanto simboli.

Servono ad identificare dei concetti condivisi dal gruppo per comunicare con gli altri. Tuttavia se diamo ad una parola nota un significato sbagliato, questo crea conflitti tra noi e gli altri.

Ego e Autostima, sono concetti altisonanti ma difficilmente si riesce a capire di cosa si stia parlando. Perchè spiegare una parola utilizzando la parola stessa è insufficiente.


Per quanto mi riguarda, le parole acquisiscono una forza propria tale da poter trasformare l’individuo che le padroneggia.

Se vivrete nell’Ego avrete determinate caratteristiche, tali da esporvi a conflitti potenziali. Il punto è che non lo sapete nemmeno, non ve ne accorgete, perchè se fosse così smettereste immediatamente ed entrereste nell’Autostima.


Possiamo immaginare l’Ego e l’Autostima come i due estremi opposti di una stessa linea.
Nell’articolo dell’Altruismo abbiamo parlato del pericolo di una vita idealizzata.
In altre parole, ciò che non si conosce per esperienza, di cui non abbiamo registrato l’emozione, la rimpiazzeremo con l’intelletto, con una conoscenza proveniente da un libro o da un insegnante. Dunque avremo una concezione idealizzata di un dato fenomeno senza sapere veramente di cosa stiamo parlando.

Per fare degli esempi, conosco persone che hanno un’immagine idealizzata di come sia un matrimonio,una famiglia, un’amicizia, un terapeuta, una vita felice e così via. Hanno un’idea eccezionale di un sacco di cose che però non hanno mai avuto, almeno non come nella loro immagine.

Quando si vive dentro ad una Immagine, si è come schermati dalla vita reale.
La persona non è in grado di comprendere che le cose che ha in testa differiscono dall’esperienza quotidiana e vive in una specie di mondo fantastico, relativamente a quel contesto.

L’Ego è frutto di questo processo idealizzante, in cui la persona non sa come dovrebbe essere o quali siano le sue caratteristiche, dunque si è costruita una sua Immagine di come lui dovrebbe essere per gli altri.

Possiamo immaginare che l’Ego sia il frutto di una vita in cui il bambino non era veramente visto dai genitori, non si è saputo rispecchiare in loro, non ha capito chi era perchè nessuno gli ha fatto da modello e da riscontro.

Risultato?
Questa persona sarà molto fragile per quanto riguarda le valutazioni che lo riguardano.
Sarà continuamente sotto esame e dovrà prestare molta attenzione a non infangare la sua reputazione, che corrisponde alla sua idealizzazione.

Siccome la persona che vive nell’ego, non sa chi sia veramente perchè nessuno glielo ha fatto capire, l’unica cosa che ha è quell’immagine di Sè. Per lei è tutto. E poichè non ha alcun riferimento, non può permettersi di oscillare di un millimetro, è molto rigido su questo. Lui sa solo che deve difendere quell’idea che ha di se stesso e basta.

Per questo il peggior nemico di una persona che vive nell’Ego, è ricevere una critica.
Non ci sarà mai nessun aspetto su cui voi potrete contestarla che a lei andrà bene. Ogni critica, che si parli del modo di vestire piuttosto che delle cose che legge o della casa in cui abita, ogni annotazione corrisponde ad una lacerazione del suo quadro personale.


Ma di fatto sono idee vostre che non c’entrano nulla con quello che penseranno gli altri di voi.

La differenza tra gli adulti e i bambini e che i bimbi non hanno ancora sviluppato un ego e fanno quello che vogliono.

Un bambino se ne frega; si getta nel fango, mangia con le mani, raccoglie le cose per terra. Per lui non ha importanza. E in effetti che importanza dovrebbe avere?

Esercizio: Ci sarebbe qualcosa di male se domani ti vestissi tutto di rosso fuoco da capo a piedi?
NO!
E allora lo fai. Domani tutti quelli che hanno letto andranno vestiti di rosso fuoco, scarpe comprese.

L’Ego è un punto debole perchè è il sintomo della non consapevolezza di sè, dei propri punti di forza e delle proprie risorse.

E se non hai Autostima, le critiche ti buttano giù in un colpo solo, rendendoti impossibile emergere od avere successo duraturo.

E’ anche segno che probabilmente da piccoli non si è stati incoraggiati a fare le cose, che si veniva più rimproverati che premiati; che non si veniva rassicurati nè incentivati ad esprimere le proprie capacità anche sbagliando. Perchè sbagliando si impara a conoscere i propri limiti ed in seguito a superarli.

Ve la immaginate la mamma gatta che grida ai suoi piccoli di non arrampicarsi perchè altrimenti si farebbero male? Loro lo devono fare perchè devono testare le proprie capacità ed acquisire competenze.

Uno degli elementi fondamentali per acquisire autostima è la possibilità di venire incoraggiati e rinforzati nei propri talenti.

Di solito sono i genitori a farlo, tuttavia ci sono casi in cui le persone non vengono sostenute quasi per nulla.
Ognuno di noi ha come un serbatoio di ‘sicurezza’ che deve venir riempito nei primi anni dell’infanzia; lo scopo è far acquisire al bambino la convinzione necessaria per sviluppare quel senso di potercela fare da soli.

Se da piccoli non si è avuta questa fortuna, una volta cresciuti si farà più fatica a procedere e saremo zoppicanti.

La buona soluzione è quella di costituire intorno a noi, un ambiente composto da persone che credono nelle nostre capacità, che come dei bravi genitori ci incoraggiano, che ci fanno rilevare i nostri successi anche dove noi non lo avevamo notato.

Questa categoria di amici o conoscenti, viene chiamata SPONSOR. Sono quelli che credono in noi e ci spronano.
Avere intorno a sè molti sponsor è un ottimo rimedio per recuperare quell’Autostima che non abbiamo potuto sviluppare a causa di problemi di comunicazione coi veri genitori.

Non si tratta di sviluppare una dipendenza, bensì di acquisire quel tanto di consapevolezza in più, per poterci arrangiare da soli.


Immaginate di vedere un bellissimo quadro, un’opera d’arte, diciamo la Gioconda. Adesso provate a pensare che cosa accadrebbe se un teppista andasse lì con un pennello e disegnasse sopra due bei baffoni neri. Sarebbe terribile, un vero sacrilegio. L’opera d’arte sarebbe rovinata.

Per la persona l’Ego è come la sua Gioconda, è convinto di essere davvero perfetto, un’opera d’arte. Ed è costretto a crederlo perchè non avendo nessun idea di come potrebbe modificarsi, l’unica possibilità psichica che ha di gestire lo stress dei suoi difetti è quello di convincersi della non necessità di correggersi.

Questa categoria di persone fonde insieme tutto quello che fanno con quello che sono, 24 ore al giorno. Se in una circostanza commettono un errore, per esempio inciampano sul marciapiede e si sentono goffi davanti a 20 persone presenti, per loro l’immagine è quella di essere goffi.

Ogni cambiamento va ad intaccare il quadro che hanno nella loro testa, perchè non hanno stabilità della loro immagine. Vivono in un clima di costante svalutazione.

Il loro valore non dipende dalla consapevolezza che hanno di se stessi, ma dall’opinione che leggono negli occhi dell’altro.

Se avete problemi di Ego, per sapere se valete qualcosa dovrete avere continue conferme esterne. E siccome non siete sicuri, non basteranno mai, continuerete a cercare nuove conferme, non sia mai che nel frattempo siete peggiorati.

Fate un piccolo test per vedere quanto la vostra immagine vi frena nelle azioni e decisioni giornaliere.
Esempio: siete in campagna. Dovete attraversare un breve tratto per andare dalla parte opposta; il problema è che il tratto in questione è coperto di fango. O restate fermi, o lo attraversate sporcandovi i vestiti.

Cosa vi trattiene?
L’immagine che avete di voi, del fatto che magari siete persone eleganti, che sporcarsi corrisponderebbe a fare un passio indietro e che non ve lo potete permettere.

Richiedi Informazioni

    Dichiaro di aver preso visione alla informativa sulla Privacy e acconsento al Trattamento dei Dati - Leggi INFORMATIVA PRIVACY