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Come Evitare Sacrifici Non Richiesti – Quando gli scrupoli fanno solo danni

Quante volte vi sarà capitato di trovarvi in una situazione imbarazzante, ma altamente fastidiosa, in cui non sapevate assolutamente come comportarvi?

Magari siete combattuti tra il vostro bisogno di benessere personale e la paura di urtare i sentimenti di qualcun altro.

Un vostro amico comincia a parlare con voi e ad un tratto vi accorgete che il discorso va per le lunghe e non accenna a finire.

Che fate?
Glielo dite o rimanete lì ad ascoltare annoiati per un quarto d’ora? Magari siete pure in ritardo per un altro appuntamento.

Questo è il tema di oggi, ovvero: come evitare sacrifici inutili e non richiesti.


Vale la pena notare, che nei contesti sociali più ricorrenti, capita veramente spesso di trovarsi in situazioni al limite del paradossale, ambigue e da cui emergono chiaramente modelli di comportamento differenti tra le parti in causa.

Un esempio veramente tipico è quello di chi viaggia con i mezzi pubblici e talvolta si ritrova un estraneo che si siede di fianco a lui.

Immaginate di essere in treno, siete in piena libertà e avete trovato 4 posti liberi. Vi fiondate tutti contenti ed entusiasti; assaporate quel senso di libertà e pace per alcuni minuti, e poi che succede!?

Arriva una coppia (uomo/donna) che si siede proprio dove state voi…c’erano decine di altri posti liberi ma no, loro hanno deciso di mettersi di fianco a voi…forse gli eravate simpatici.

La coppia è formata da una ragazza molto minuta e da un ragazzo molto…rotondo, il quale giustamente fa sedere la ragazza dalla parte opposta a voi e si mette lui di fianco a voi.

Fin qua nessun disturbo…ma caspita, questo ragazzo è veramente largo e non è neanche lì il problema. Per qualche strano motivo sembra essere incline ad occupare tutto lo spazio possibile (come un gas) invadendo la vostra parte di sedile. Incredibile a dirsi, ve lo ritrovate costantemente appoggiato a voi per tutto il tempo.

Ma non è finita, questo ragazzo non si limita a starvi incollato addosso letteralmente…cerca costantemente di sbracciarsi e muoversi per dialogare con la sua amica, per la quale è evidente ha un debole ma altrettanto evidente che non se la cava troppo bene. E parla e parla in continuazione.

Dopo una prima mezz’ora di sopportazione, vi rendete conto che non è solo una questione di ‘etica’, ma biologicamente state soffrendo poichè il territorio e l’aria sono un bisogno vitali e quest’uomo ve li sta portando via.

Che potete fare?

Due casi possibili:

1) ATTACCO: lo affrontate apertamente e gli dite se può gentilmente spostarsi di quei 10 cm almeno, tanto per non toccarvi continuamente mentre si muove o parla. Alla peggio potete anche dirgli se può cercarsi un altro posto dove stare dato che vi sta recando seri fastidi.

2) FUGA: vi alzate e cambiate voi posto, sperando che costui non vi segua.

Il dramma arriva adesso. Perchè in base alla vostra sensibilità e al vostro senso di colpa. emergeranno dei pensieri frenanti.

Un simile conflitto, altamente ordinario e facilmente risolvibile in un paio di minuti, diventa un blocco non indifferente per voi, generando un malessere significativo.

Perchè a quel punto si faranno strada i vostri condizionamenti e la vostra vocina interiore comincerà a darvi pessimi consigli sul da farsi.

Se avete optato per l’attacco, inizierete a pensare che forse non è poi così grave la situazione e che in fondo il treno non è vostro e tutti hanno il diritto di sedersi dove vogliono.

Se invece avete deciso di alzarvi da lì, penserete che la persona potrà intuirne la ragione e allora potrebbe sentirsi ferito dal vostro comportamento od umiliato dal suo, e di nuovo non riuscirete a portare a termine i vostri propositi.

Il blocco viene sempre dal senso di colpa nel fare del bene a se stessi al prezzo di far soffrire altri.

Ma così non si va da nessuna parte, non si riesce neppure a ragionare lucidamente.

L’unica soluzione è guardare le cose con un occhio esterno alla vicenda, perchè vi renderete conto che talvolta un eccesso di scrupoli è solo più dannoso nell’equilibrio generale.

Ora vi spiego perchè.

Tornando all’esempio del treno, le possibilità erano fondamentalmente due:

-O restate nel conflitto
-O lo risolvete, non importa come

Il punto è questo.
Immaginate di restare voi nel conflitto: sapete che voi soffrirete di certo, e pagherete questo prezzo per non far soffrire l’altro, che è pure la causa del vostro malessere.

In realtà la svolta interessante viene proprio quando capite che se ‘rispondete’ alla situazione, evitando di farvi degli scrupoli, non è detto che l’altro ci rimanga male.

Siete voi che avete un’aspettativa esagerata delle reazioni altrui e temete che gli altri soffrano, o si sentano umiliati per le vostre azioni motivate. Ma la maggior parte delle volte non è così, gli altri neanche se ne accorgono.

Nell’esempio di prima, voi vi alzate e vi sedete di fianco alla ragazza come se niente fosse. Avete risolto il vostro conflitto perchè lei non si muove e non occupa lo spazio altrui.

E l’altro nemmeno se ne accorge, è troppo concentrato a fare buona impressione per accorgersi che il risultato è del tutto opposto. Quindi non ha neanche tempo di occuparsi di voi anche perchè fin dall’inizio, se vi disturbava è perchè proprio non si curava di nessuno tranne che di se stesso.

Quindi, come vi dicevo, non sempre gli altri soffrono per il nostro comportamento motivato e rispettoso di noi stessi.

Ma proviamo pure ad immaginare di trovarci in quelle rare circostanze in cui l’altro potrebbe davvero sentirsi ferito dalla nostra contestazione. Che cosa sarebbe accaduto in realtà?

Voi venite danneggiati da qualcuno poco educato, e per evitare di fargli male state in silenzio. Poi cambiate idea, capite che certi comportamenti sono inaccettabili e glielo fate presente.

Lui si risente, peccato per lui. Ma alla fine la responsabilità di quanto accaduto di chi è realmente?

Se la persona in questione fosse più educata e rispettosa delle regole di buona convivenza, nulla di simile sarebbe accaduto.

Inoltre a stare in silenzio fate un torto ad un innocente (VOI STESSI).
E ne fate un altro anche al ‘maleducato’ che si vede perdonare tutti i suoi errori, a causa di un fare goffo e pasticcione che rientra in un copione di vita ben preciso.

In questo modo, voi soffrite, lui continuerà a sbagliare senza imparare e farà soffrire altri che lo allontaneranno infastiditi e alla fine di tutto anche lui soffrirà perchè non è riuscito a capire i motivi di questo risultato.

Ricordate che non siete tenuti a dire di sì a tutto quello che vi capita, avete giustamente dei doveri nei confronti degli altri, ma avete anche dei diritti che dovete garantirvi e far tutelare.

Se fate qualcosa solo perchè vi sentite in dovere verso qualcuno, fate in primo luogo un torto a voi stessi, ma lo fate in secondo luogo anche all’altro che si scoprirà ingannato.

Cercate sempre di essere autentici il più che potete.

Non significa che dovete dire tutto quello che vi riguarda, ma essere coerenti con ciò che dite e solo con quello.


foto di freedigital

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