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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Come capire se la strada è quella giusta

pnl-senso-biologicoSe noi vediamo la vita come una linea che stiamo percorrendo, diventa fondamentale capire se la strada è quella giusta, se non subito almeno non troppo in ritardo.

Da un lettore:
“spesso si pensa che individuato il problema poi sia facile cambiare..ma come dice Lei, le abitudini sono radicate..e così magari sembra di far qualcosa, avvicinarsi a qualcuno di diverso dal passato..ma che in fondo non lo è..”

Vorrei puntualizzare che c’è differenza tra due concetti. Facile e semplice.

Una volta che si individua un problema, il più delle volte la soluzione è ‘semplice’, non significa che sia ‘facile’ per tutti ma semplice lo è comunque.
Se ad esempio ti accorgessi di aver sbagliato corso di studio e ti trovassi alla fine del primo anno di università, certamente la soluzione sarebbe semplice, cambiare corso l’anno successivo. Tutto ciò sarebbe anche molto facile a dire il vero, quasi per chiunque.

Il problema diventerebbe più complicato se ti accorgessi dell’errore dopo 3 o 4 anni di corso, magari sei già a metà o anche verso la fine, ma lo stesso ti rendi conto che tutto il lavoro impiegato non solo non ti rende felice ma è addirittura inutile.

A quel punto la soluzione sarebbe la stessa, ma sarebbe più difficile cambiare in quanto finiresti per scontrarti contro tutte quelle credenze e aspettative che ‘TU’ credi gli altri abbiano riposto su di te.

Capisci?
Non sono neanche gli altri il vero problema, ma è quello che tu credi gli altri pensino di te. Magari agli altri non ha mai fatto piacere quello che facevi nella vita e a maggior ragione gliene importa se smetti.

Come giustamente osservi, non basta dire a se stessi di essere diversi perchè le cose cambino. Molte persone applicano i cambiamenti solo da un punto di vista esteriore: si trasferiscono; cambiano lavoro; troncano fisicamente delle relazioni. Ma dentro di loro non è cambiato nulla, tempo pochi mesi e tutto prende la stessa piega di prima, anche se contestualmente con persone e luoghi diversi.

Partendo dalle tue parole, non traspare un problema solo ma almeno 3 o 4:
bisogno di cambiamenti; mancanza di autostima; strade senza uscita; influenza esterna.

Il fatto di essere percepiti in modo così confuso, rende problematico affrontarli uno alla volta e quindi l’impressione è di non compiere nessun passo in avanti.

La cosa interessante è che la tua situazione generale sarà influenzata dall’interconnessione di quei 4 aspetti, come se fossero un insieme di fili annodati.

La prima cosa da fare è sbrogliare la matassa mettendo i problemi in gerarchia nel modo seguente:

Mancanza di autostima—>influenza esterna—>strada senza uscita—>bisogno di cambiamenti radicali.
In altre parole, i tuoi 4 problemi diventano uno solo una volta ristabilito l’ordine corretto. Infatti a causa di una bassa autostima, sei facilmente influenzabile dalla corrente, che ti indirizza verso strade senza uscita, al punto di aver bisogno di un cambiamento radicale.


Per capire se la strada è giusta, giusta per noi, occorre in primo luogo sapere quali sono i nostri bisogni.

Come fai a sapere se stai facendo le cose che vuoi davvero se non sai neppure quello che desideri o che ti serve per il tuo progetto di vita?

Per sapere quello che vuoi devi “poter” desiderare di nuovo.

Se hai smesso di desiderare è solo perchè i tuoi desideri sono stati così frustrati che il tuo cervello li ha messi proprio da parte, come se si fosse rassegnato.

Faccio un piccolo Test per farti rendere conto.
Immagina di desiderare qualcosa in base alle tue disponibilità economiche attuali.

Nella testa si faranno strada determinate possibilità corrispondenti alle tue reali risorse finanziarie; non ci sarà nulla che tu non possa davvero permetterti, anche se potrebbe sembrare limitante.


Ora prendi fiato 30 secondi, poi immagina nuovamente di desiderare qualcosa in base a disponibilità economiche elevate, anzi per 2 minuti sei Bill Gates.

Sono sicuro che avrai cominciato a desiderare molte cose che non sapevi neanche di volere.

Per la tua vita è la stessa cosa, se prima non aumenti la tua disponibilità mentale, la tua autostima, è come se impoverissi i tuoi desideri e dunque limitassi la tua autorealizzazione.

Il punto è che la realizzazione dei tuoi progetti può procedere per due strade, a seconda del tuo atteggiamento.

1) Mi programmo per il futuro in base all’immagine di me che ho ora, che ho consolidato in base ad esperienze passate, a successi e a fallimenti. Quindi gioco al ribasso.
Se so di valere 5, non farò mai programmi superiori a 5, a volte anche da meno per non rischiare.

2) Mi programmo per il futuro in base a ciò che desidero veramente, in barba alla mia situazione attuale. Quindi gioco al rialzo e sulla fiducia che posso ottenere gli strumenti necessari a migliorare. SE LO VOGLIO.
Se oggi ho 5, non vuol dire nulla, è solo il valore di oggi, domani posso migliorare e quindi non mi devo preoccupare; devo però programmarmi per acquisire le competenze necessarie per giungere ad un livello superiore.


Nel primo caso siamo nell’Ego, nell’immagine che ci siamo costruiti di noi.
E’ qualcosa di irreale perchè non corrisponde effettivamente alla persona.
Chiunque crede di essere qualcosa permanentemente vive in un conflitto e in un mondo immaginario.

Un sasso ha ragione di credere di essere soltanto una pietra 24 ore al giorno.
Se una persona crede di essere sempre un meccanico, o sempre un avvocato, o sempre un marito, o altro, ha un conflitto perchè si è costruito un’etichetta a cui cercherà sempre di corrispondere.

Potrebbe essere anche una persona di successo, apparentemente, in realtà lo sarebbe solo in quella sfera della sua vita, fallendo in tutte le altre.

Alcuni ad esempio si sono costruiti un’immagine di malato, di sfortunato, di vittima e così via.
Questo non solo impedisce di risolvere il problema, ma tutte le loro azioni saranno tese a confermare questa idea.

Nel secondo caso siamo nell’Autostima, cioè nella realtà, di tutte le possibilità potenziali dove bisogna solo scegliere quella che vogliamo.
La persona che ha una buona autostima, non si preoccupa delle pressioni altrui, non si cura delle critiche, non si cruccia dei fallimenti.
Oggi siamo stati in un certo modo, ma solo oggi, ieri già eravamo diversi, domani chissà.

Chi ha autostima sa che i progetti si possono realizzare, perchè se non si sono ancora avverati è solo perchè non avevano ancora desiderato e quindi non si erano ancora organizzati e non avevano procurato gli strumenti adatti.

Nelle aziende vengono assunti persone con questo scopo preciso, sono gli Area-Manager.
Il loro compito è solo quello di portare l’azienda da un livello ad un altro prestabilito e poi se ne vanno.

Il denaro non è realmente un vincolo, perchè se te ne serve di più basta ‘programmarsi’ nel modo adeguato. Le persone che fanno pressioni e che ci marciano costituiscono il tuo AMBIENTE.

Se l’ambiente è sfavorevole, i tuoi risultati saranno penalizzati,CAMBIA AMBIENTE!
E’ sicuro che loro non saranno felici perchè ti sfruttavano, ma questo non è un tuo problema. Lo è perchè sei convinta che la tua sia una strada senza uscita. Questa è l’immagine che hai, l’etichetta di topo in trappola o in rana nella pentola. Ma non è vero.

Se l’ambiente è sfavorevole, le persone all’interno faranno di tutto per convincerti che i tuoi timori sono fondati, perchè più ti convinceranno e più avranno vantaggi.

Come puoi intuire, se risolvi la questione dell’autostima, non avrai problemi a respingere al mittente le pressioni, non andrai più in strade senza uscita, e non avrai così bisogno di cambiamenti radicali perchè apporterai le dovute modifiche giornalmente.

Ricapitolando, l’autostima ti permette di prendere contatto coi tuoi veri bisogni e di desiderare.
Desiderare ti permette di metterti in moto verso mete desiderabili.
La percentuale di successi di queste tue azioni dipenderanno dalla forza dei tuoi desideri.
La forza dei tuoi desideri dipende da quanta FEDE tu abbia nel sapere di poterli realizzare.

“C’è una “prova del 9” immediata per verificare se si sta scegliendo un “finto” percorso innovativo?”
La prova del 9 secondo me è quando osservi ciò che ti accade e vedi ‘immediatamente’ che qualcosa di diverso ti sta capitando.

Nelle sedute di counseling so di aver ottenuto dei risultati se il cliente, quando torna la volta successiva mi spiattella una serie considerevole di cambiamenti avvenuti nel giro di pochi giorni. Cambiamenti che riguardano il tema del problema discusso, sintomi fisici correlati, eventi apparentemente casuali ma inerenti al lavoro fatto ecc.

In altri termini, se l’AMBIENTE intorno a te si modifica, è segno che hai cambiato qualcosa dentro di te e che probabilmente sei nella strada giusta. Perchè in biologia non c’è propriamente il concetto di giusto o sbagliato, ma di fermo e in movimento. Ciò che è fermo è morto, ciò che si muove è vivo, quindi il movimento è vita.

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