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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Come Affrontare le Persone Che ci hanno Ferito

“Vorrei sapere in che modo si può gestire la rabbia verso chi ti ha ferito. GRAZIE”
Domanda interessante.

E’ qualcosa che capita a tutti almeno una volta nella vita.

Le persone che ci stanno attorno alimentano in noi tutta una serie di aspettative, ammirazione, speranze…in un secondo momento possono tramutarsi in delusione, disprezzo e rassegnazione.

Il primo stadio è rappresentato dal sentimento di Amore

nel secondo è caratterizzato dalla Collera


Poichè queste situazioni capitano più o meno frequentemente, credo che il problema non sia come evitare di sentirsi feriti ma come comportarsi per sentirsi meglio il prima possibile.

Faccio un’osservazione al nostro lettore che mi permette di capire in che punto si trova il 50% del problema.

“rabbia verso chi ti ha ferito”

che cosa implica questa frase?

Se noi proviamo rabbia verso qualcuno che ci ha ferito, significa che costui ha commesso un’azione ai nostri danni e probabilmente è anche colpevole di ciò perchè ‘LUI CI HA FERITO!’ come se si trattasse di un intervento altamente consapevole.


Mentre chi mi legge da molto tempo o ha avuto la possibilità di seguire i miei corsi, in particolare “Regole nei Rapporti Umani” (che si occupa proprio di aiutare le persone a superare questo genere di inconvenienti) sa che il mio modo di esprimere la scena è il seguente:

“rabbia verso qualcuno da cui MI SONO SENTITO FERITO”

Riuscite a notare la differenza?

Nel primo caso subentra un giudizio che da per certo la volontà dell’altro nel volerci fare del male, e proprio per questo proviamo rabbia…”quello stronzo mi ha danneggiato e certamente avrebbe potuto farne a meno!”

Invece nel secondo caso, il giudizio viene sostituito da un’ipotesi diversa e meno conflittuale.

La persona con cui abbiamo avuto a che fare ha commesso una serie di azioni che noi abbiamo risentito in maniera spiacevole, tuttavia il vissuto è nostro e non è oggettivo.

Se un vissuto è soggettivo significa che 100 persone diverse nella medesima situazione avrebbero sperimentato 100 cose differenti.

Dunque non è più possibile pensare che l’altra persona sia stata materialmente in grado di ferirci volontariamente, perchè anche volendo è quasi impossibile far suscitare in noi un emozione negativa specifica.

La nostra emozione dolorosa non coincide quasi mai con quello che ci succede davanti, ma di solito è una rievocazione di una nostra vecchia ‘ferita’ infantile con qualcuno della nostra famiglia.

Perciò, a voler essere onesti dovremmo quanto meno valutare l’ipotesi che a farci sentire feriti non è la persona con cui stiamo avendo a che fare ora, ma è il ricordo di una ferita di qualcuno molto caro per noi quando eravamo bambini: papà, mamma, un fratello/sorella ecc.

A questo punto cerchiamo di diventare un po’ più comprensivi ed esamineremo la situazion dall’alto.

Che cosa è accaduto effettivamente?

E’ successo che un giorno mentre stavamo con una persona per noi molto cara, un gesto o una parola sbagliata o un’azione poco oculata, ci ha fatto rivivere una situazione vecchia molto simile e ancora molto dolorosa per noi.

Dunque se la situazione ci ha feriti, non c’è colpa dall’altra parte, perchè a farci male è stata anche la nostra incapacità di riesaminare il dolore personale in tutti questi anni, e l’altro magari neanche sapeva che questo ci avrebbe causato tanto dolore.

Oltre tutto, dobbiamo considerare che ritenere l’altro ‘colpevole’ ha un effetto potentissimo e altamente negativo su di noi, poichè ci toglie dalle mani tutta la responsabilità per l’accaduto.

E se voi non avete nessuna ‘responsabilità’ per una situazione dolorosa che vi riguarda, non avrete neanche nessuna possibilità di sistemarla.

Dunque

Colpa=No responsabilità personale=Zero possibilità di uscirne

Responsabilità=Essere comprensivi con l’altro=Assimilo e supero l’accaduto

Alcuni mal digeriscono la mia attitudine a responsabilizzare il diretto interessato, cioè chi fa la richiesta d’aiuto, perchè la collera serviva proprio a mantenere un legame con l’altro.

Se non ci fosse più collera verso qualcuno che ci ha delusi, noi rischieremmo un terribile risultato, quello di non essere più in un legame.

Il legame può essere dato dall’Amore, se tutto procede bene, oppure dalla collera se siamo rimasti scottati.

Tuttavia la collera è sempre un modo per rimanere ancorati a qualcuno e non doverne ricercare uno nuovo per sostituirlo.

Risolvere la collera per alcuni significa vivere la paura di ritornare ‘SOLI’ e questo gli impedisce di sistemare un rapporto.

Resta il fatto che spesso la collera è dovuta ad un’incomprensione, cioè non riusciamo a comprendere come mai l’altro possa essersi comportato in un dato modo e lo colpevolizziamo.

Questo non è giusto, perchè c’è sempre una ragione e forse siamo noi che non vogliamo aprire gli occhi. Non possiamo guardare solo la parte della storia che ci accomoda, c’è ben altro.

Esempio classico:

collera per la fine di una relazione in cui uno dei due ha tradito.

Il tradimento è solo il passaggio finale, quello che non vogliamo vedere è che nessuno può tradire il partner se l’altro non lasciava campo libero e non trascurava il partner stesso.

Questo non significa che non si possa rivedere ed affrontare il problema in modo costruttivo in anticipo, resta il FATTO che se c’è stato il tradimento ‘nessuno dei due’ si è preso le sue responsabilità, non c’è un buono ed un cattivo, ci sono due cattivi.

Ogni volta che si comprende la ‘ragione’ delle azioni dell’altro, la collera e il dolore svaniscono e lasciano spazio alla comprensione.

A quel punto si è più lucidi per andare avanti in un modo o nell’altro.
 

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questo argomento verrà trattato nel corso “Regole nei Rapporti Umani”


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