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I Tarocchi di Marsiglia e Alejandro Jodorowsky

“Fino al secolo XVIII, i Tarocchi sono stati assimilati al gioco d’azzardo, mentre il loro significato profondo passava inosservato. ” A.Jodorowsky

Questa frase riassume un po’ il pensiero diffuso sull’argomento ‘Tarocchi’, ovvero che nessuno ne sa veramente granchè.

Il poco che conosciamo è contaminato dalle informazioni che ci derivano dai media, per lo più attraverso cartomanti e maghi nelle reti televisive locali, il più delle volte protagonisti di scandali e raggiri nel loro utilizzo delle carte a fini divinatori.

Pochi sanno invece che i Tarocchi sono uno strumento introspettivo che permette di lavorare direttamente sul nostro inconscio e che consentono un approccio finalizzato alla crescita personale e molto altro ancora.


QUALCHE ELEMENTO STORICO
Le origini dei tarocchi non sono note, sebbene altri dicano il contrario, la realtà è che questi strumenti hanno vissuto attraverso le ere cambiando spesso forma.

Se negli ultimi tempi sono divenuti famosi raffigurando immagini della cultura europea e con riferimenti alla religione Cristiana (esistono infatti diavoli, papi e papesse tra le carte), è altrettanto vero che nelle altre carte vengono raffigurati di nascosto, simboli di altre religioni monoteiste.

(Ad esempio abbiamo la scritta Yahvè in ebraico sull’Arcano XIII)

Una moltitudine di segni e disegni apparentemente senza significato, in realtà raffigurano simboli ricercatissimi e minuziosi, tanto da lasciare a bocca aperta chiunque si cimenti nel loro studio approfondito.

Alcuni fanno risalire le loro origini agli egizi, mentre è effettivamente accertato una correlazione tra i 22 arcani Maggiori e le lettere ebraiche.

Di queste carte ognuno ha costruito la sua versione, per tale ragione i disegni possono risultare diversi da una produzione all’altra.

In alcuni casi assistiamo ad una vera e propria distorsione dei significati originari. Ovviamente, non comprendendone il senso, le persone hanno concluso di trovarsi di fronte ad un’opera senza concretezza.

Ecco che alcuni disegni vengono modificati: il tavolo nell’Arcano del Bagatto, che in origine presentava solo 3 gambe, viene completato (?) aggiungendo l’altra gamba.

Non facendo caso al fatto che la gamba mancante è sostituita da quella del Bagatto stesso e che un tavolo a 3 gambe richiama un senso di instabilità tipica di un bambino.

Apparentemente nelle carte, nessun dettaglio è casuale.
Il fatto stesso che il numero 9 sia scritto nella forma ‘VIIII’ invece che la canonica ‘IX’ sta ad indicare che i Tarocchi indicano un percorso progressivo dove non si torna mai indietro e non è un errore involontario.

Da una copiatura all’altra, persino gli arcinoti Tarocchi di Marsiglia hanno finito per perdere lucentezza nei colori e nei particolari. Per questo Alejandro Jodorowsky in collaborazione con Philip Camoin, la cui famiglia possedeva una tipografia ed era produttrice dei Tarocchi Marsigliesi nel ‘700, cominciano un lavoro matto e disperatissimo di restauro.

Passando per ogni parte del mondo in cerca di antiche ‘carte’ nei mercatini e dai rigattieri di ogni dove, contattando appassionati e ricercatori per riproporre al meglio i colori e i disegni originari.

Allo stato attuale Jodorowsky è probabilmente uno degli esperti più celebri al mondo sull’argomento, nonchè ispiratore di molte forme terapeutiche legate al linguaggio simbolico che ravvisiamo anche nei Tarocchi, ma non solo.

Autore tra le altre cose di ‘Psicomagia’

Infatti quei simboli sono presenti ovunque, le carte li raccolgono solamente, ma un indumento, un nome, un mestiere può tranquillamente rispecchiare significati inconsci che sono contenuti in una carta precisa. Il bello è che la ragione tentenna, mentre l’inconscio manda segnali estremamente chiari in tal senso.

DOVE LI AVEVO GIA’ VISTI QUESTI?
Adesso qualcuno si starà domandando :”Ma i tarocchi cosa sono effettivamente? Ogni tanto li vedo…”

La risposta più banale è che li avete visti in TV dai maghi di cui sopra…e qui stenderei un velo pietoso per un momento, ma capirete in seguito perchè. (o al limite ne potrete stendere un altro su me e le mie parole, non mi offendo 😉

In realtà il più delle volte nei tarocchi si vedono solo gli Arcani Maggiori, che sono appunto 22 carte molto curiose sia nello stile che nei soggetti. Queste 22 carte possono essere benissimo essere prese da sole ed utilizzate, ma invero fanno parte di un insieme più vasto di 78 carte!

Avete presente le carte napoletane con cui giocate a briscola?

Ecco, quelle non sono semplici carte da gioco ma sono appunto gli Arcani Minori, ovvero Tarocchi a tutti gli effetti. Dunque voi giocate con l’occulto e non lo sapete? 🙂

E come già sapete, le carte napoletane sono un riadattamento delle altrettanto famose carte da poker.

Infatti i simboli coincidono in questo modo: cuori=coppe; quadri=denari; fiori=bastoni; picche=spade.

Il mazzo completo però consta di 10 carte numeriche più un fante, un cavallo, una regina e un re. Dunque ognuno dei 4 semi ha 14 carte, per un totale di 56 a mazzo, più i 22 Arcani Maggiori.

Giusto per capirci, l’unico Tarocco nel mazzo da poker è il Jolly=La matta o il Matto dei Tarocchi=Arcano numero 22.

MA PERCHE’ CI GIOCHIAMO A CARTE NOI ALTRI???
Il motivo è semplice, poichè si tratta di uno strumento per iniziati o esoterico, per lo più venivano demonizzati e distrutti dalle figure di potere.

Di conseguenza, come è facile che sia, tutto quello che resta nascosto ha più possibilità di sopravvivere e per proteggerli ‘culturalmente’ e tramandarli alle future generazioni, qualcuno ebbe l’idea di spacciare i Tarocchi come un gioco d’azzardo.

Tuttavia è interessante notare come ogni parte del mondo possegga un qualcosa di analogo, ad esempio è noto l’I-Ching. E qualcuno dirà :”Ma quello non è divinatorio, è un mutamento continuo.”

E io rispondo: è proprio questo il punto.

Anche i tarocchi possono essere adoperati allo stesso modo, e di origine lo erano. Per cui non si tratta mai di prevedere un futuro ma di guardarsi dentro e porsi delle domande e ricevere degli spunti di riflessione che pescano significati diffusi e condivisi che ci toccano sempre nel profondo.

E’ estremamente interessante osservarne gli effetti sulle persone, poichè quando si è in conflitto non si riesce più a vedere l’ovvio intorno a noi e ce ne dimentichiamo.

Fortunatamente quando ci si deve porre un interrogativo, il cassetto chiuso comincia a percepire la pressione e le carte dei Tarocchi Marsigliesi comprendono facilmente le più basilari problematiche umane, ragion per cui chi pesca una determinata carta non può nascondersi senza farsi la buona domanda.

DUNQUE COME VANNO UTILIZZATI?
Ci sono diverse modalità. Tuttavia tutte quelle che prediligo si basano sulle domande del tipo :”Come posso fare a realizzare un determinato obiettivo?”

Non sono ammesse domande che richiedano una risposta del tipo SI o NO.

Perchè non presuppongono un lavoro interiore di trasformazione e quindi sono fataliste.

Che importanza ha chiedersi se troveremo l’amore della nostra vita (il 90% delle domande che la gente si fa è questa) quando il risultato dipende comunque dal nostro operato?

Meglio chiedersi allora “come posso trovare o cosa mi impedisce di trovare la donna della mia vita?”

Ma anche :”come posso fare a sbloccarmi sul lavoro ecc?”

Ragion per cui le carte pescate possono raffigurare una situazione attuale, un blocco ed una soluzione da intraprendere.

Ci sarebbero un mare di cose da dire ancora, ma avremo modo in futuro di parlarne ancora.


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Questo argomento verrà trattato nel Corso “Simbologie dei Tarocchi nel Quotidiano”

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