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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Come Migliorare il Nostro Rapporto col Denaro, partendo dall’Opinione che Abbiamo di Noi Stessi

“Salve,
Ho letto con molto interesse il suo blog, mi chiedevo, visto che tratta anche di psicomagia, come può secondo lei una persona liberarsi dalla ristrettezza economica che incombe su di lei fin da bambina quando suo padre gli trasmise l’angoscia per il denaro…non riesco a chiedere soldi a lavoro (quasi mi vergogno, mi pagano in ritardo e male come se non meritassi niente e non riesco nemmeno a trovare lavori pagati decentemente…mi sento una nullità…

scusi lo sfogo grazie in anticipo…”

Il problema che poni è costituito da un insieme di fattori che si intrecciano l’uno con l’altro; un atto psicomagico può essere efficace, ma non è necessariamente la panacea di tutti i mali e deve essere somministrato alla persona specifica una volta che si è individuata la sfumatura esatta del conflitto.

Non è neanche una scorciatoia, è pur sempre un lavoro che la persona compie su se stessa.
Per questo, visto lo strumento di comunicazione ho pensato di rispondere in maniera più esaustiva, in modo che anche altri possano trarne vantaggio.

Per cominciare, il problema che dichiari è la ‘Ristrettezza Economica’, ma questo è solo un modo di vedere le cose, poichè in realtà le persone espongono sempre la parte che vedono loro del problema.

Infatti la ‘Ristrettezza Economica’ è solamente una delle conseguenze di un problema diverso.

Facciamo finta che le circostanze della vita di una persona siano situate in forma piramidale: alla base abbiamo la ristrettezza ed altre cose che non hai rilevato, mentre al vertice cosa c’è?

Personalmente, dalle parole che hai utilizzato per scrivere questa domanda rilevo diverse caratteristiche parallele e proverò ad esporle.

L’angoscia=paura per il futuro.
Sai che c’è una scadenza e non la puoi evitare, vuol dire arrivare sempre all’ultimo momento, c’è un articolo su questo argomento nel blog ‘ ‘.

Mi colpisce inoltre il fatto di sentirsi una ‘nullità’, questo implica un conflitto di crollo dei valori. I valori sono anche i liquidi ed il denaro, in forma più profonda è il conflitto di chi ha perso i suoi riferimenti e che sente di non poter esprimere ciò che è.

Girando la frittata, possiamo dire che siccome hai un impedimento nell’esprimere ciò che sei veramente, a causa di condizionamenti limitanti, finisci per non poter chiedere soldi a tempo debito e di conseguenza ti ritrovi sempre all’ultimo momento, con l’acqua alla gola e l’angoscia.

COS’E’ IL DENARO
Il denaro è una forma di flusso energetico, in altre parole è un concetto che manifesta il lavoro che le persone compiono ed ottengono scambiandosi dei pezzi di carta o altri oggetti di valore. Ma di fatto è qualcosa di irreale, non è un caso che esistano le speculazioni finanziarie.

Poichè è una forma di energia che è associata alla persona, va da sè che aumentando la propria erogazione, aumenterà anche il flusso di denaro che ci passa per le mani.

La nostra banca biologica è nel fegato: spesso arrabbiarsi con la persona giusta ha notevoli effetti sulle nostre rendite economiche di lì in avanti.

Dunque è qualcosa che dipende da noi, ma come hai giustamente notato, esistono degli impedimenti che si frappongono tra noi e i soldi, simili ad una barriera.

Uno degli elementi interessanti è che il denaro corrisponde in un certo qual modo, all’opinione che abbiamo di noi stessi.

Se pensiamo di valere molto, le persone saranno propense a pagarci di più, se invece ci ‘svalutiamo’ la gente sarà infastidita e disincentivata dall’offrirci nuove opportunità.

Attenzione, il denaro è conseguenza della nostra autovalutazione, non il contrario.

Nessuno ti impedisce di cambiare giudizio su di te e di ricevere in risposta proposte migliori.
Ti consiglio di leggere gli articoli sul ‘Carisma’.

Nella domanda elenchi alcuni punti deboli molto significativi,

non riesco a chiedere soldi al lavoro e mi pagano in ritardo e male, a causa di:

-vergogna

-merito

-lavori indecenti

Cosa hanno in comune questi 3 punti, relativamente alla tua situazione economica?
La risposta è alla fine quando affermi “Mi sento una nullità!”

Quindi, poichè ti senti di non valere nulla: ti cerchi solo lavori adeguati al livello di chi non vale nulla, quindi lavori mal pagati o lavori gestiti da incapaci che non sanno pagare i dipendenti nè si fanno problemi a metterli in difficoltà.

In secondo luogo, poichè senti di non valer nulla, credi di non ‘meritare’ niente di buono e dunque non meriti neanche una quantità di denaro sufficiente per i tuoi bisogni; per questo cerchi lavori che corrispondano alla tua opinione di te stessa: lavori mal pagati, in cui non chiedi nulla.

Ma poichè senti di non valere nulla e quindi di non meritare, ti ‘VERGOGNI’ a chiedere il pagamento dei tuoi servizi perchè dentro di te la consideri una cosa indegna, e questo meccanismo si ripete costantemente fino a farti arrivare all’angoscia per il denaro e paura per le bollette e le scadenze mensili.

PUNTO DEBOLE BASILARE
Il vero blocco ti deriva dalla tua convinzione interiore:

‘IO MI SENTO UN NULLA’

qualcuno direbbe che per risolvere basterebbe semplicemente andare allo specchio e ripetersi 1000 volte che io valgo, ma francamente lo trovo molto riduttivo. Il cervello non si lascia fregare così stupidamente.

Se sei convinta di non valere nulla è perchè in qualche maniera hai vissuto delle esperienze che ti hanno convinto di questo, oppure è una sorta di imprinting in cui hai appreso che non vali nulla. Ma questo non è più sufficiente perchè sei adulta e sei in grado di cambiare le cose.

Ti occorre modificare questa percezione con strumenti adeguati.

Quello che ho notato in persone con situazioni simili alla tua, è che il problema deriva non tanto dalla convinzione in sè, quanto dalla mancanza di punti di riferimento per autovalutarsi.

In altre parole, se io ti chiedessi se sei magra o grassa, tu come faresti a rispondermi?
Potresti essere convinta di essere sempre grassa, indipendentemente dal tuo peso o dal tuo aspetto.

Forse avresti bisogno di essere sempre confermata dalle persone intorno a te, perchè non sai valutare da sola. Ma questo non è vantaggioso, perchè le persone che frequenti potrebbero anche mentirti e dunque non potresti ugualmente fidarti del loro parere e non sapresti nuovamente come considerarti.

Occorre avere dei parametri oggettivi da considerare: per esempio, il rapporto tra peso ed altezza o massa e peso corporeo; questo è un modo oggettivo per valutarsi da soli anche se qualcuno dovesse asserire il contrario, noi non lo baderemmo.

Dunque, se credi di non valere nulla occorre che tu trovi dei parametri oggettivi, inequivocabili attraverso i quali giudicare te stessa.

Se sai di valere oggettivamente, allora non c’è più motivo di avere vergogna nel chiedere un pagamento, nel fare un lavoro ben retribuito, nel stare bene finanziariamente.

Esercizio:
1) trova persone che valgano il proprio stipendio (secondo te)

2) elenca i fattori secondo cui tu credi che loro valgano: es. puntualità, precisione, lealtà, correttezza, obbedienza, profitti per l’azienda ecc.

Osserva quali di questi fattori sono in tuo possesso; se ce li hai anche tu vuol dire che anche tu hai diritto e meriti i tuoi soldi.

Una volta che hai cominciato, continua ad osservare e trovare sempre parametri più precisi e raffinati e trova le conferme in ciò che fai tu. In questo modo il tuo cervello accetterà la realtà dei fatti, perchè ha un metro di paragone.

Ricorda inoltre, che tu vieni pagata per fare quello per cui sei pagata, non di più e non di meno.

Buon lavoro


foto di freedigital

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