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Per Voi Donne – guida allo smaltimento di condizionamenti negativi

In occasione dell’8 marzo, ho pensato di scrivere un articolo in cui vorrei dare un impulso positivo alle donne analizzando alcune ricorrenze conflittuali. 

Perchè essere donna comporta un retaggio di esperienze, considerazioni, abusi che si perdono nella notte dei tempi. 

Attualmente ci sono stati diversi progressi culturali e legali, ma gli effetti esteriori sono ancora in ritardo. 

Nel mio piccolo, cercherò di dare un contributo che possa aiutare chi è ricettiva a velocizzare questo processo di trasformazione inevitabile, smontando alcuni luoghi comuni e credenze ostacolanti per la libertà del gentil sesso nella società attuale. 


Primo punto 
Che tu sia uomo o donna, sei in ogni caso un essere umano e le regole per l’uno valgono anche per l’altra. 

Cosa voglio dire con questo? 
Semplicemente che alla base di tutto un percorso di libertà del femminile deve esserci questa comprensione di base. 

Siamo tutti uguali a livello di diritti, sebbene siamo differenti fisicamente e abbiamo i nostri pro e contro. 

Tuttavia i meccanismi psicologici e le programmazioni inconsce hanno molto in comune ed esiste una regola fondamentale che dobbiamo imparare ad acquisire e fare nostra ogni giorno della nostra vita. 

“Nessuno può farti qualcosa se tu non vuoi.” 

La regola vale per le donne che ancora oggi vivono una condizione di penalizzazione in una società incentrata sul maschile. 

A causa di questo condizionamento è diventato naturale fin dalla nascita credere che le cose saranno difficili rispetto ai maschi. 

Si è vero, saranno più difficili per voi donne, e lo saranno soprattutto perchè voi ne siete convinte e nessuno ha mai pensato di dirvi il contrario. 

E’ lo stesso meccanismo che porta gli esseri umani a dividersi in più categorie (indipendentemente dal sesso di appartenenza) per cui, ci sono i plagiati ed i manipolatori. 

Coloro che vengono plagiati, vengono anche educati a sentirsi inferiori socialmente, in modo da essere controllati da chi è più subdolo, ma non necessariamente più forte. 

In questo giochino, le donne si inseriscono come sotto-categoria in cui in qualsiasi ambiente rientrino (dei plagiati o dei manipolatori) tendono a mettersi alla casella di serie B: manipolatrice di serie B, o plagiata di serie B. 

Come mai questo? 

Il motivo è che noi siamo in grado di fare solo ciò in cui crediamo. Se siamo convinti di essere pieni di doti, allora potremo azzardarci ad esprimerle, se invece ci tarpano le ali, non voleremo mai e lo riterremo inconcepibile. 

Questo meccanismo avviene anche a livello razziale, in molte popolazioni si è instaurato un’educazione di supremazia di una popolazione sopra le altre. 

Vedete i casi dei deportati africani negli Stati Uniti. Essere schiavi e ritenuti inferiori era diventato talmente normale che se qualcuno osava ribellarsi a tale condizionamento, erano i suoi stessi fratelli a stupirsene e ad opporsi. 

Culturalmente succede la stessa cosa. 

Al giorno d’oggi viviamo a più livelli di consapevolezze diversi in contemporanea. Quando alcuni di voi si ribellano ad uno stato governativo repressivo, in cui le informazioni sono falsate e la libertà di espressione bloccata, sono i vostri stessi amici meno aperti a opporsi a voi. Cercano di convincervi che siete deliranti, che le cose funzionano e che i vostri aguzzini sono proprio coloro che vi vogliono bene. 

Tornando al tema iniziale, è evidente che viviamo in una società in cui esistono solo due categorie di esseri umani: uomo e donna. 

Non ci sono molte alternative, se non sei un uomo sei una donna e viceversa. 

Ma la cosa interessante è che la donna è subdolamente resa schiava dalla cultura antica, e non paga di ciò che cosa combina? 

Alleva ulteriori schiavisti, cioè i propri figli maschi, facendoli educare nello stesso modo che ha portato danno alla madre medesima. 

E’ facile incontrare donne che hanno la convinzione che gli uomini non sappiano fare nulla, specie per quanto concerne faccende domestiche. 

In buona parte è effettivamente così, la cosa interessante però è che questi uomini hanno avuto madri che li hanno tenuti lontani da quei lavori prendendosene loro carico o facendo fare i mestieri alle sorelline. 

Come si può arrivare ad una vera liberazione delle donne se le donne stesse in larga parte non sono ancora consapevoli di questo blocco? 

Non è finita, molte donne stanno rendendo incapaci anche le proprie figlie educandole al non fare nulla, come se fossero dei maschietti di vecchia generazione. 

Il nuovo rischio è la creazione di un inversione, da donne bloccate mentalmente ma capaci praticamente, a donne libere mentalmente ma senza le dovute capacità pratiche. 

Ovviamente sto estremizzando. 
In realtà è il rischio che può avere qualsiasi individuo, a patto che non sia consapevole che tutto ciò che riguarda la propria condizione dipende da ciò che si aspetta da se stesso. 

Seconda punto 
I conflitti generali delle donne sono due: 

1) Io non valgo niente 
2) Io non so difendermi perchè sono debole 

Sono dei classici. 
La donna è abituata a sentirsi dire che non vale niente, anzi è addirittura colpevole di tutto. 
Persino il passo biblico della storia di Adamo ed Eva, attribuisce a lei la colpa del peccato originale. 

Quindi la donna è sempre colpevole a prescindere, e siccome è colpevole, probabilmente non vale niente. 

Il problema si può riscontrare anche a livello economico, poichè se la donna sente di valere meno degli altri uomini, tendenzialmente sarà più restia a chiedere un adeguato stipendio. 

Il fatto di essere pagate meno è una conseguenza psicologica della scarsa fiducia in se stessi. Un uomo o una donna sfiduciati, guadagneranno sempre di meno dei loro colleghi più sicuri, indipendentemente dalle capacità effettive. 

Considerando che al mondo esistono anche donne di grande successo, possiamo dedurre che non sia il fatto di essere donna la causa di un pagamento inferiore, ma che il fatto di essere donna porta con sè dei conflitti di svalutazione maggiori che nell’uomo e conseguente riduzione di profitti. 

Le donne che sanno di valere tanto si mettono in proprio e a quel punto guadagnano più degli uomini se si impegnano. 

Nota tecnica: dopo i 50 anni, 1 donna su 3 rischia l’osteoporosi, contro solamente 1 uomo su 8. Questo perchè l’osteoporosi è un conflitto di svalutazione. 

Inoltre, la donna è incapace di difendersi e rischia più aggressioni. 
Come mai? 

I motivi sono più semplici, la donna è fisicamente più debole di un uomo da sempre. Nella storia e nella natura, la donna era aggredita quotidianamente e per questo i conflitti di violenza sono molto ‘attivi’ in loro. Basta tirarle per i capelli alle spalle che già si risveglia una memoria di violenza sessuale dei tempi dell’uomo delle caverne, con la clava (i corteggiamenti di una volta). 

E’ vero, fisicamente c’è questa condizione. 
Il punto è che la situazione è molto cambiata da quei tempi, oggi nè uomo nè donna sono potenti o sicuri in quanto dotati di maggior prestanza fisica. 

La vera forza di oggi è data dall’intelligenza e dal saper gestire una rete di relazioni umane in cui ognuno di noi sia circondato da una squadra di persone fidate. 

Non a caso oggi esistono anche le forze dell’ordine, un tempo ci si faceva giustizia da soli. Ma anche l’uomo più forte non poteva difendersi da un gruppo numeroso di donne coordinate. 

Dunque possiamo ricollegarci con le informazioni precedenti, la forza sta nell’intelligenza, ma l’intelligenza è il risultato della libertà di accedere alla cultura ed alla consapevolezza di valere. 

Una donna sarà veramente libera nel momento che concepisce questo salto di qualità che le deriva dalla libertà di studiare e di farsi difendere da un gruppo di persone valide. 

L’errore che molte donne fanno è quello di pensare di essere circondate di amici, mentre in realtà sono degli sfruttatori. 

Questo è un altro grosso problema che nasce dalla famiglia. Se voi siete tartassati dai vostri genitori, in molti casi è possibile che la famiglia vi faccia credere che vi state sbagliando che non riuscite a comprendere i loro gesti d’amore. 

Questa è la prima forma di manipolazione che riceviamo, il risentimento genitoriale travestito da amore materno o paterno. 

Col tempo il cervello registra l’equazione: maltrattamenti=amore io voglio amore, quindi io voglio maltrattamenti. 

Il primo passo in tutte le cose, è sempre essere ben informati della propria situazione. 

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Questo argomento viene trattato nel corso “Attiva la Tua Coscienza Spirituale” 

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