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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

L’Ambiente Sbagliato mi Condiziona la Vita? – i freni a mano esteriori

“Quindi se non ho capito male, lo sviluppo delle potenzialità è in gran parte legato alla possibilità concessa dal gruppo? E’ quello che mi sono sempre chiesto, cioè se il mio gruppo mi desse le possibilità potrei raggiungere più risultati, ma non vorrei scaricare troppe responsabilità sugli altri.
 
Pensiamo a Mozart, il quale ha potuto esprimere la sua bravura grazie alla costante presenza e agli insegnamenti del padre fin da quando è nato.
 
Grazie e buone feste!”
 
Per rispondere alla tua domanda sarebbe sufficiente aggiungere all’articolo precedente “Vivere col Freno a Mano Tirato” il concetto di ambiente o territorio di appartenenza.
 
Ma vediamo insieme perchè gli altri hanno parte in causa nei nostri risultati, pur non essendo colpevoli.

Ne ho parlato anche in passato, ma una ripetizione non guasterà.
 
Le correnti principali sullo sviluppo personale e l’educazione ruotano attorno ai due elementi fondamentali.
 
I risultati dell’educazione sono qualcosa di acquisito o di innato (genetico) ?
 
La risposta è entrambe le cose. Nel senso che le nostre esperienze ci formano inevitabilmente e contribuiscono a farci diventare quelli che siamo…dunque non è innato ma un fatto dovuto a formazione, che sia un maestro o la vita stessa.
 
Eppure c’è un altro elemento importante, sto parlando delle ‘memorie cellulari’, che sono innate poichè vengono trasferite geneticamente da una generazione all’altra.
 
Le memorie sono diverse da un figlio all’altro, perchè la composizione è unica per ciascun individuo. Tuttavia le memorie prese singolarmente non sono mai originali e sono sempre rintracciabili in questo o in quell’antenato della medesima famiglia.
 
Per cui, essendo le memorie delle sequenze emozionali irrisolte che noi ereditiamo allo scopo di completarle e renderle potenzialità utilizzabili, a seconda della memoria che erediteremo saremo anche più ricettivi a questa o a quella esperienza.
 
Faccio un esempio pratico che mi capita di osservare frequentemente in persone che ho già seguito.
 
In una stessa famiglia ci sono due figlie, i genitori di queste sono altamente colpevolizzanti e tendono a rendere succubi queste ragazze che di tutta risposta vivono una vita difficile emotivamente.
 
A causa dei sensi di colpa per il duro compito di doversi curare dei genitori, le figlie sono entrambe estremamente gravate dal peso familiare.
 
A tutti gli effetti ci troviamo di fronte ad una memoria cellulare irrisolta che genera blocchi nella vita dei figli, un freno a mano da un quintale e mezzo come si suol dire.
 
Poichè le figlie si sentono in obbligo di curare i genitori manipolatori, non saranno altrettanto libere di fare la propria vita serenamente.
 
Quindi apparentemente abbiamo lo stesso ambiente e la stessa memoria irrisolta, solo che ci sono delle varianti tra le due sorelle: le risposte possibili.
 
Una resta accanto ai genitori fino a tarda età, non si sposa, non ha un lavoro che la rende libera perchè ogni eventuale successo personale la costringerebbe a prendere una decisione, quella di abbandonare la famiglia per una responsabilità più grande verso se stessa.
 
La sorella invece reagisce staccandosi dalla famiglia e tagliando i rapporti con loro: non si cura della loro salute, non interviene nè contribuisce economicamente, si sposa ma non ha più un legame nè un sostegno dai propri genitori.
 
Possiamo dire che una delle due ha superato il problema mentre la sorella no?
 
Affatto!
Entrambe sono ancora nello stesso conflitto e memoria, solo che una ha agito in un versante e l’altra in quello esattamente opposto.
 
E’ come quando ci si trova di fronte ad un bivio con 3 strade possibili, per trovare la soluzione più rapidamente hanno scelto le 2 strade sbagliate in modo da poter poi confrontare inconsciamente i risultati e prendere una terza strada non ‘reattiva’.
 
A questo punto ci si potrebbe domandare:
 
i genitori che ruolo hanno avuto nella vita delle figlie?
Le hanno inibite, le hanno stimolate o non hanno fatto nulla di concreto?
 
La risposta è che inizialmente le hanno ‘involontariamente’ inibite. Nel senso che i sensi di colpa sono strumenti di ‘freno a mano’ molto potenti. Tuttavia l’unico motivo per cui su di loro hanno avuto effetto è che loro erano sensibili a questa memoria cellulare irrisolta.
 
In altre famiglia capita che un figlio diventi il camariere di casa mentre gli altri studiano, si sposano, vanno via da casa e stanno benissimo con la famiglia, perchè hanno memorie diverse.
 
Generalmente molte pecore nere sono ‘tali’ solo perchè apparentemente non assecondano i conflitti dei genitori. Nel tempo però, ho cominciato a pensare che se non fossero così osteggiati sarebbe del tutto improbabile che questi figli siano poi in grado di sviluppare una forza d’animo sufficientemente forte da affrontare i pericoli della vita.
 
Esempio: uno nasce senza esperienze, ha dei genitori che lo lasciano uscire di casa dopo che lo hanno viziato per 20 anni, e probabilmente sarà del tutto incapace di affrontare la vita.
 
E’ tutto un processo, che passa attraverso un insieme di prove gradualmente più impegnative che ci consentano di conoscere e dominare un territorio sempre più vasto fino a farci venir voglia di uscire dal nostro ambiente.
 
Nella tua domanda hai fatto l’esempio di Mozart.
Certo lui ha potuto diventare ciò che era, resta da dire che Mozart era un genio fin da piccolo, capace di memorizzare un’opera sentendola solamente due volte.
 
Questo indica che nelle sue memorie c’era già la competenza e la genialità della musica; la famiglia lo ha stimolato assecondando queste doti inoltre l’ambiente di corte e la vicinanza con persone di prestigio ha fatto il resto.
 
Dunque possiamo renderci subito conto di una cosa.
 
Nella vita di un essere umano per la sua realizzazione contano diversi fattori:
 
1) le Memorie cellulari
Ti consentono di fare una vita prestabilita quasi fosse un destino, cascasse il mondo, tutti sono vincolati dalle memorie ed è qualcosa di istintuale.
 
Se nelle mie memorie c’è la povertà, io sarò povero, se c’è la ricchezza diventerò ricco. Tutto questo passivamente.
 
2) la consapevolezza delle Memorie cellulari
Qui entra in gioco la ricerca personale. Chi comprende l’esistenza delle memorie, si rende conto anche dei propri automatismi passivi e comincia ad utilizzarli a suo vantaggio, mentre prima era una scelta obbligata e inconsapevole.
 
Ci sono persone che nella loro vita hanno una memoria di fallimento quando avviano un’impresa.
 
Nel primo caso sarà un fallimento dopo l’altro con esborso di tempo, soldi, fatica e frustrazioni.
 
Nel secondo caso, la consapevolezza aiuta a capire che certe cose non vanno fatte se non si vuole fallire, dunque comincia un processo razionale evitante dei pericoli che ci riguardano personalmente. Nelle generazioni future questo programma le famose ‘credenze’ di famiglia immotivate: “E’ così perchè è così e basta!”
 
3) la soluzione delle Memorie cellulari
In quest’ultimo quadro non siamo più passivi, inoltre sappiamo quali sono i nostri limiti e da che antenato ci provengono, studiando un po’ l’albero genealogico.
 
Comincia così l’ultima parte, si studia quali sono i gruppi sociali che corrispondono alle memorie fallimentari e se ne frequenta degli altri.
 
Oppure si è consapevoli che i nostri progetti non sono realizzabili nell’ambiente in cui ci troviamo e si cambia luogo.
 
Esempio, ho un amico che aveva la passione del Basket ma poi dice che qui non ha futuro perchè il posto più adatto dove nascere e giocare sono gli Stati Uniti. Benissimo, se ci credi davvero la prima cosa che farai è organizzarti per andare a giocare là, se è il tuo sogno…superi la memoria che ti ha fatto vivere dove il basket è un gioco di secondo piano, mentre se le tue memorie sono di essere un calciatore sei nel luogo giusto.
 
Questa modifica ambientale è sempre fattibile una volta coordinate le diverse memorie e vinte le contraddizioni in esse.
 
Per chiudere, gli altri sono veramente responsabili del nostro gradi di realizzazione?
 
Risposta: si, ma solo fino a quando non siamo consapevoli delle nostre memorie e non impariamo a sfruttarle a nostro vantaggio come è giusto che sia.
 
Buon lavoro
 
 
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Questo argomento viene trattato nel corso “Genealogia ed il Destino nel Nome”
 

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