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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Il Risentito, un’emozione miracolosa

“Un giorno Francesca era uscita con le amiche per un aperitivo.

Arrivate al bancone, si accorge di non aver chiuso bene la macchina, così fa rapidamente ritorno al parcheggio per un controllo; quando rientra però, si accorge che Daniela stava raccontando alle altre, un aneddoto molto imbarazzante e personale, approfittando dell’assenza dell’amica.

Francesca è sconvolta, ha un risentito.”


Quando le persone devono descrivere una situazione, ci sono due atteggiamenti differenti, entrambi diffusi.

Il primo è quando si parla dell’altro:”Tu mi hai umiliato!”

Il secondo invece, è quando siamo centrati in noi stessi ed esclamiamo:”Mi sono sentito umiliato!”

Parlare dell’esterno è il primo segno di attività conflittuale, perchè essendo ‘bloccati i neuroni’ con l’informazione incriminata, tutto ciò che possiamo fare è descrivere la scena senza avere contatto con l’emozione che sta dietro. E’ una descrizione sensata ma intellettuale.

Chi invece riesce a parlare di ciò che sente, dimostra di avere accesso all’informazione colpita dallo choc e di averne ancora padronanza “mi sento così imbarazzata, umiliata ecc.”

Il Risentito è questa emozione profonda, personale, che riguarda solo noi come se fossimo indipendenti da tutto il resto.

Poichè il modo di percepire le emozioni è condizionato dal nostro essere, è assolutamente errato attribuire agli altri la causa di ciò che viviamo.

Se una persona parla di noi alle nostre spalle, l’unica informazione oggettiva è che qualcuno sta dicendo i fatti nostri; che sia umiliante o meno dipende da come noi viviamo la cosa, non dall’altro.

Questo è molto importante, capire che ogni evento è neutro, non è nè buono nè cattivo. La valutazione dello stesso dipende da come lo risentiamo noi.

Il Risentito è un ri-sentito, cioè ‘sentito per la seconda volta’.
Significa che è un’emozione che noi abbiamo già vissuto in altre circostanze ed è ricorrente nella nostra vita. E’ qualcosa che si comincia a registrare poco dopo il concepimento ed i primi eventi significativi della vita esercitano un imprinting su quale tipo di risentiti avremo da lì in poi.

E’ il risentito che programma i nostri comportamenti.
Come il binario di un treno, qualunque cosa accada noi finiremo sempre per sperimentare quel tipo di sensazione in particolare come se fosse un nostro modo speciale di vivere la vita.

Conoscete persone che senza apparenti motivi vi chiedono spesso se le odiate, o se ce l’avete con loro, o che le state abbandonando, o che le rifiutate, o che non le tenete in considerazione ecc?
Questi sono tutti esempi di binari e i risentiti corrispondenti, ce ne sono molti altri, ognuno di noi ha il suo preferenziale.

La cosa significativa è che le vostre azioni al 90% dei casi non c’entrano nulla con gli effetti che otterrete dalle persone che vi stanno vicino, allo stesso modo i vostri risentimenti possono essere del tutto immotivati se confrontati coi fatti.

Vediamo come si individua il risentito.
Immaginate di essere appena stati in vacanza al mare.
Un amico vi chiede :”Come è stato questo viaggio?”

Il 99% delle persone risponde con frasi tipo: bello o brutto, e lì chiude la discussione.
Peccato che ciò non dica assolutamente nulla e sia necessario approfondire un pochino la questione.
Si può chiedere allora qualche dettaglio e qui già cominciate a descrivere meglio dicendo che vi siete molto divertiti, rilassati e sgranchiti.
La cosa non lo soddisfa, perciò comincia a chiedere che tipo di emozioni abbiate provato: voi dite che siete stati felici, avete provato gioia e così via.

Ma il vostro amico vorrebbe che lo faceste partecipe di un livello ancora più profondo, vuole sapere qual è stato il vostro risentito nel momento più magico della vacanza, quando siete stati a cena col partner al tramonto.
E voi rispondete :”Mi sono sentita accolta pienamente!” e in quel momento vi scendono due lacrime dagli occhi perchè sentite che si sta scaricando ancora un’emozione bloccata da molto tempo dentro di voi. E’ l’emozione di un solo istante, di quell’istante, magari di quando vi guardavate negli occhi, nè prima nè dopo.

Quindi il risentito si prova in un istante.

Le emozioni di cui parliamo solitamente sono come uno schermo che spesso ci mette al riparo dal raggiungere il risentito. Questo perchè non sempre è una esperienza piacevole.

Se voi state in una condizione precaria emotivamente, un risentito come quello sopra descritto può farvi anche rinascere. Ma se invece la sensazione fosse del tipo :”Mi sono sentito aggredito…svalorizzato…abbandonato…gettato via…con la morte in faccia…disperso…senza la terra sotto i piedi…” La sensazione sarebbe stata molto traumatica, il risultato: un cambio netto nella vostra vita, sia emotivamente che caratterialmente e in alcuni casi fisicamente.

Il Ri-sentito è l’emozione che si prova quando si esce e si entra dalla porta della salute e della malattia. L’esperienza traumatica è tale perchè vi ha fatto provare un risentito, da quel momento in poi il vostro atteggiamento cambia in modo da supplire a quel evento. Per ripristinare le cose, è necessario rivivere il medesimo risentito per sperimentare la stessa emozione choc, lo stesso dolore ed emozione congelata, solo che questa volta il risultato sarà di uscire da una crisi invece che entrarci.

Se nel percorso tra voi e l’uscita c’è del filo spinato, vi graffierete sia quando entrate che quando uscite, così molti si rifiutano di risolvere problemi dolorosi.

E’ per questo che quando ci sono situazioni molto toccanti, come alcuni amici o familiari che fanno pace a distanza di anni, si scoppia in un fragoroso pianto. Stanno vivendo tutto il dolore accumulato in quel lasso di tempo pieno di gelo e sofferenza emotiva. Il tutto prenderà la forma di uno sfogo, le lacrime sono solo un segnale.

Tutte le volte che si ha un risentito, inevitabilmente la vostra vita cambierà dall’istante successivo.

E’ come un codice che il vostro cervello usa per decidere quale programma di sopravvivenza applicare. Non è un’attività volontaria, è lo stesso procedimento che adottano anche gli animali, è biologico, non psicologico.

L’animale impaurito ha anche lui dei risentiti, come paura per la sua vita di fronte ad un predatore più grande; così applicherà dei comportamenti corrispondenti, per esempio fingerà di essere morto per non farsi mangiare, se si muovesse verrebbe sbranato.

Anche l’uomo fa altrettanto; l’animale però si rialza quando il predatore va via, l’uomo invece ragionando in ‘simbolico’, talvolta mantiene lo stesso programma per anni, come se ci fosse sempre un predatore che attenta alla sua incolumità (esempio, quelli che hanno un superiore a lavoro di cui hanno molta paura e restano stressati finchè non cambia sede).

Questi comportamenti vengono chiamati programmi speciali di sopravvivenza e sono già memorizzati nelle nostre cellule, nel nostro istinto, perchè si sono accumulati nell’arco di tutta l’evoluzione. Il risentito è semplicemente la chiave che permette al cervello di attivare il programma corrispondente, poichè i nostri problemi sono le ripetizioni di dinamiche presenti dall’alba dei tempi.

Perchè il Risentito è miracoloso.
Perchè consente sia di ammalarsi, caratterialmente o fisicamente, sia di guarire dallo stesso meccanismo se si riesce a riprendere cognizione di esso.

Immaginate di analizzare voi stessi da questo punto di vista. Magari avete osservato un comportamento che vi rende la vita difficile o un’emozione di disagio antipatica.
Sappiate che quel disagio serve solo a salvarvi la vita, perchè vi previene appositamente dall’avvicinarvi a qualcosa che per voi è pericoloso, secondo il vostro cervello animale.

Questo significa che il primo passo per superare questo disagio è comprendere ‘razionalmente’ che magari nella realtà non c’è nulla di così pericoloso per voi, è solo un ‘automatismo’ vostro o ereditario.

Compiere azioni mirate a rivivere quel disagio appositamente, è un tecnica che mira a farvi avere un risentito cosciente, allo scopo di identificare che tra quella sensazione e l’evento reale c’è una reazione spropositata.

Se qualcuno a scuola, da bambino, è stato giudicato di imbrogliare nei compiti in classe, può vivere un risentito di ingiustizia. A quel punto ogni volta che ci sarà una prova nella sua vita avrà paura, non tanto per la difficoltà, quanto perchè teme che lo giudicheranno ancora erroneamente.

Il cervello risponderà facendoli venire così tanta ansia da dover abbandonare ogni prova.
Questo da un lato lo protegge dalle accuse, dall’altra gli impedisce di avere successo. Nel momento che la persona è motivata a voler raggiungere l’autorealizzazione, sapendo di questo handicap, potrà affrontare le prove e i giudizi consapevole che ci saranno e che magari saranno pure ingiusti, ma con questo spirito se riuscirà a ri-sentire nuovamente, il cervello farà un click.

Per esempio potrebbe rendersi conto che dei giudizi altrui non gli importa più nulla. Questo è l’inizio di una riprogrammazione; da lì in poi ogni mossa che prima gli era preclusa per paura, viene resa libera e quella persona in breve costruirà un futuro fatto da azioni esposte al pubblico giudizio ma anche al successo.

Cambiando le strutture mentali, in automatico si pianificheranno dei cammini differenti guidati dal vostro inconscio, il quale lavora in accordo con i vostri risentiti.



foto di freedigitalphotos.net

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