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"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Felicità e senso di vita: quali sono i legami?

“se il senso della nostra vita è dettato dalle esigenze dei nostri genitori al momento del concepimento, saremo veramente felici solo se adempiamo al nostro compito? se ci hanno ”prodotti” come mediatori, saremo solo felici se percorriamo quel ruolo?”

Per rispondere a questa domanda è utile menzionare il concetto di percorso evolutivo.

L’universo è composto da una molteplicità di fenomeni unici da un certo punto di vista, tuttavia ogni elemento rispecchia gli altri. Ogni cosa è fatta da atomi identici tra loro, eppure non esistono due cose uguali; è stato dimostrato che non esistono due fiocchi di neve uguali.

Anche le persone sono uniche da un certo punto di vista, eppure sotto altri aspetti sembriamo tutti uguali. Esistono persone diverse, ma esistono tanti medici, avvocati, artigiani; ma esistono anche molte differenziazioni di categoria.


Pare che sorgano sempre nuovi mestieri laddove si avverte la carenza di un dato servizio. Questo perchè c’è un conflitto, la cui soluzione corrisponde alla ‘fabbricazione’ di un individuo capace di risolverlo.

La combinazione di elementi che caratterizzano un essere umano sono uniche, ma le singole caratteristiche provengono dai nostri antenati. Per chi ha portato avanti il lavoro sulla propria genealogia, ciò è evidente: incidenti alla stessa età del nonno; matrimonio all’età della madre; il nome dello zio morto ecc.

Questi singoli elementi possono essere ritenute le particelle di cui è fatto l’universo; non c’è nulla di questo mondo che non sia utile a qualcosa. L’universo è come una grande macchina di cui noi siamo gli ingranaggi.
Si può dedurre che l’importanza nel seguire la propria missione di vita sia quella di far funzionare l’intera macchina universale, evitando di farla inceppare. La natura deve seguire il suo corso perchè così può garantire l’equilibrio e la piena funzione dell’intero sistema ambientale.


Ciò non è sempre possibile, infatti capita che qualcosa vada per il verso sbagliato, che ci sia un’emergenza, dunque è necessario apportare un piccola modifica per aggiustare il tiro. Chi ha studiato le catene alimentari a scuola, sa che alterando lievemente la presenza di una specie, si rischia di causare dei cataclismi impressionanti. Se i predatori fossero troppo numerosi, entro breve non ci sarebbero più prede e l’intera razza morirebbe di fame, sarebbe un’estinzione di massa.

Allora proviamo a capire il senso di questo processo all’interno dell’ambito umano.
Siamo in una situazione di equilibrio, c’è una famiglia facoltosa che possiede terre, industrie agricole, ha personale altamente specializzato che li aiuta a portare avanti i loro affari.
Ad un tratto sono colpiti da una crisi economica che colpisce proprio il loro settore. La concorrenza straniera si è fatta pressante, i prezzi crollano e il loro prodotto non è più competitivo.

Questo può essere definito squilibrio familiare, da cui scaturisce un enorme conflitto di sopravvivenza finanziaria. Questa famiglia sente che non ha più possibilità di mantenersi e rischia di morire di fame.

Come dice Laborit, le specie altamente specializzate rischiano di essere spazzate via, per questo entra in gioco un sistema di salvataggio. Una signora della famiglia rimane incinta alcuni mesi dopo a questa crisi; il bambino nei primi tempi si distingue per la sua spiccata propensione agli affari e per la straordinaria creatività.
Una volta cresciuto, comincia a seguire coi genitori gli affari, maturando esperienza giorno dopo giorno all’interno dell’ormai piccola azienda familiare.
La cosa gli piace molto, anche se dentro si sente comunque un po’ frustrato; secondo lui si potrebbero avviare molti progetti ambiziosi in diversi settori, ma i genitori lo ignorano.

Passano alcuni anni, il giovane ormai adulto, prende in mano le redini dell’azienda agricola e finalmente comincia a realizzare le idee che aveva in testa fin da piccolo.
Con una mossa del tutto inattesa, decide di trasformare l’attività agricola in una coltivazione biologica, cosa insolita ai suoi tempi ma che presenta il grande vantaggio di essere priva di concorrenza. Decide di puntare alla salute e a prodotti sani.

Fortuna vuole che nel giro di poco tempo quella attività sarebbe stata così richiesta da ingigantire l’azienda anche oltre i livelli dei suoi predecessori.

Questo perchè lui era nato con lo scopo di risolvere una ‘crisi’ nel mestiere degli antenati. Così facendo, riporta la sua famiglia in equilibrio e alla funzione che gli spettava di diritto.

L’esempio sopra riportato è inventato ad arte, anche se i meccanismi sono ricalcati da molte storie reali.
Il mio scopo era quello di evidenziare due aspetti.

Il primo è che il senso di vita serve a compiere delle azioni di cui gli altri (famiglia, società, universo) hanno realmente bisogno per ripristinare una situazione di sano equilibrio.

Uno squilibrio è accettabile, nel senso che si può sopportare, così come noi possiamo sopportare di avere un dolore temporaneo o un braccio ingessato, ma è una condizione di emergenza.
Un’azienda che fa un buon lavoro di per sè risponde al senso di vita (in senso allargato) di una società che ha bisogno di quei servizi. Una buona società risponde al senso di una nazione che viene trainata dal corretto funzionamento di quella sua parte e così via.

Chiunque non adempie alla propria funzione mette a rischio sia se stesso, sia il gruppo che fa affidamento su di lui. Per questo seguire il proprio senso è fondamentale. I paesi con notevoli problemi sia economici che sociali, sono vaste aree in cui l’intera collettività ha smarrito il suo senso e quindi si sopravvive nella sopraffazione costante dei bisogni altrui, è un ingranaggio arrugginito del mondo.

Il secondo aspetto che volevo sottolineare è che l’universo evolve.
Gli elementi al suo interno sono sempre gli stessi, ma individualmentesi combinano in modo tale da trascendere il loro stadio e crescere verso uno più elevato.

Nell’esempio di prima, l’azienda agricola aveva raggiunto il top della sua evoluzione. In natura tutto ciò che non cresce morirà e quell’azienda stava morendo.
Il nuovo erede non ha fatto altro che prendere gli elementi che aveva in casa ed evolverli verso il senso collettivo, in pratica ha utilizzato il suo senso di vita per soddisfare il senso della società in cui viveva, trasformando l’agricoltura intensiva in una biologica che a quanto sembra sarà il futuro in questo settore.

L’eredità degli avi c’è sempre, così come nessuno si stupisce di avere un certo colore degli occhi o dei capelli, non dovrebbe stupirsi di essere generoso o testardo.
L’eredità familiare è il punto di partenza, perchè in qualche modo per essere ‘vivi’ abbiamo bisogno di un programma di avviamento, come quello del nostro computer.

Col tempo si comincerà a prendere contatto con quello che ci hanno trasmesso; è il primo passo importante.
Successivamente si è maturi abbastanza per gettare via quelli che erano i nostri irretimenti e tirare fuori la vera personalità.
Anche perchè l’educazione ci spinge a fare tutte le cose che i nostri genitori avrebbero desiderato ma che non hanno potuto realizzare; questo è una forma di prigionia inconscia.

Ma anche qui le cose non si concludono, scoprirai che anche la tua personalità ha molti lati nascosti e devi esplorarli tutti.
Il nostro carattere è come l’insieme dei petali di un fiore; di solito noi ne conosciamo soltanto uno, ma ne abbiamo molti altri atrofizzati.

Una volta che li avremo rivitalizzati e imparati a padroneggiare, l’evoluzione individuale non cessa; è arrivato il momento di buttare nel fuoco tutta la nostra personalità, così come prima abbiamo buttato il progetto genitoriale su di noi.
Solo allora saremo totalmente liberi e in grado di guardare in alto per compiere un percorso evolutivo completamente differente, ripercorrendo le stesse tappe ma su di un livello più alto, qui si è nella mistica pura.

Perchè siamo felici solo se viviamo il nostro senso di vita?
Biologicamente è stato rilevato che l’essere vivente e quindi anche l’uomo, è felice solamente quando esegue determinate azioni.
Tutte le attività che hanno a che fare con la sopravvivenza, la prosperità della specie, il benessere del gruppo, sono fonte di piacere e di gioia.

Quando mangiamo bene, quando c’è l’attività riproduttiva, quando facciamo delle opere di altruismo, quando facciamo delle scoperte scientifiche utili ecc.
Queste sono le attività che fanno rilasciare endorfine nel nostro cervello e ci danno sensazioni piacevoli.

Essendo il nostro progetto di vita, la base di tutte le attività utili che noi possiamo compiere in favore della specie, va da sè che seguendolo troveremo la felicità. E siccome è la cosa di cui gli altri hanno più bisogno da parte nostra, non bisogna mai perderlo di vista.

Per esperienza ho avuto a che fare con molte persone, ognuno con problemi differenti e di livello diverso.
Le persone che stavano lievemente male erano coloro che avevano preso una strada sbagliata, ma tutto sommato non si erano allontanati troppo dal loro cammino; quelli più disperati, più gravemente malati fisicamente, depressi e talvolta con pensieri suicidi, erano coloro che avevano smarrito del tutto il progetto di vita.

Il malessere interno è come una bussola che ci permette di capire a che punto della strada siamo, se sulla nostra corsia, fuori, o peggio contromano.

Ma essendo noi parte della natura, abbiamo il compito di fare la nostra parte per garantire questo funzionamento sano.

foto di freedigitalphotos.net

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