Seguici su:

"Tutto ciò che succede nella vita, è un pretesto per vivere un vissuto"

Cosa Vuol Dire Amare Se Stessi?

Da una lettrice del blog: 

“cosa si prova? 

come ci si sente? 

cosa si fà come si vive?…….insomma tutto ciò che riguarda questo amore per se stessi…… perche queste domande?….

perchè mi rendo conto che è una cosa che mi manca….anche se sò che merito che sono amabile ecct….come faccio a saperlo?…non lo sò…forse lo sò o forse voglio convincermene…..quando rifletto sulla mia vita fino ad oggi mi rendo conto di non essermi mai amata…ma di cercare sempre l’amore fuori……vorrei staccarmi da situazioni in cui mi rendo conto che non ce amore per me…..che io non ne ho per me stessa perche altrimenti staccarmene non mi farebbe star male…..eppure e come se avessi un blocco chiamiamolo cosi…..so che ho le capacità la forza….ma allora perche non mi amo?amarsi vuol dire anche avere fiducia in sè?allora forse non ne ho…..sembra un discorso confuso o contorto il mio….però vorrei sapere come si fà………”


La domanda è molto interessante e si percepisce il fatto che nasce da una ferita profonda. 

Non ho pretese di dare una risposta esaustiva e valida per tutti, anche perchè ognuno di noi è differente. 

Quello che però mi sento di trasmettere a te e a tutti coloro che leggono, è ciò che a me ha fatto fare la differenza, il salto di qualità tra il me stesso precedente e quello di ora. 

Dobbiamo fare una distinzione tra concetti acquisiti esternamente e concetti risentiti nell’anima profonda. 

Un concetto acquisito è il sentimento di Amore, perchè ce ne hanno parlato tante volte. Ci hanno detto che l’amore è vita, che l’amore è stupendo e poi magari a parlarne era gente che soffriva costantemente per amore o non lo aveva mai vissuto veramente. 

Ci hanno insegnato che dobbiamo amare, ma non come si fa o cosa vuol dire. 

Veramente quando la gente in pubblico o dal pulpito parla di ‘Amore’ mi verrebbe di alzarmi in piedi e dire a voce alta “Non vi hanno mai insegnato a non parlare degli assenti?” 

Questi concetti sono stati acquisiti intellettualmente, come a scuola, ma non sempre chi li trasmetteva sapeva di cosa parlava emotivamente. Per cui l’alunno non potrà saperne più del suo maestro. 

Ciò che fa la differenza è invece il vissuto, l’esperienza del concetto a livello di cuore ed anima. 

La differenza tra i due è tale che ci fa rendere subito conto che è il vissuto ad esigere la formazione della parola corrispondente e non la parola ad avere una sua sostanza da sola. 

A questo punto viene da chiedersi, cosa vuol dire veramente amare o essere amati? 

Possiamo provare a domandarci per prima cosa, se l’amore può essere percepito e misurato o quantificato in qualche maniera. 

Dal mio punto di vista è possibile. 

Come faccio io a sapere che una persona mi ama? 
Ho due strumenti: 

1) Le parole che usa nei miei confronti per comunicarmelo 
2) I fatti, le azioni che compie verso di me 

Se io dico di amarti, può essere vero o meno, ma di per sè non è un qualcosa che posso misurare negli effetti che si ottengono su di me. 

Quanti si sono davvero innamorati di qualcuno solo per via di una dichiarazione d’amore verbale? 

Penso nessuno, succede solo nei film. Al massimo qualcuno che era titubante nell’esporsi si sente legittimato dalla dichiarazione altrui, ma il sentimento c’era già. 

Quindi la parola non è la causa di un sentimento d’amore, ma esprime quello che era già presente. 

Allo stesso modo quanti si sono sentiti amati o innamorati di qualcuno che non aveva detto una parola?

Molti. E il motivo porta alla seconda opzione. I Fatti. 

Chi si innamora lo fa perchè si sente amato dall’altro, indipendentemente che sia un’azione voluta o casuale. Il punto è che l’altro ha fatto qualcosa nei nostri confronti che ha soddisfatto un nostro bisogno, e per questo ci sentiamo amati. 

In altre parole noi amiamo quando diamo qualcosa di noi agli altri, quando facciamo qualcosa per gli altri, non quando diciamo una parola gentile ma falsa. 

La parola ha valore solo come anticipazione di un gesto che ci sarà ugualmente. 

Come faccio a sentirmi amato dalle persone? 

Basta che vedo cosa loro fanno per me, quella è la misura del loro amore. 

Cosa si prova? 

Un benessere e una pace infinita, come quando si ha dalla vita tutto quello di cui potremmo aver bisogno, anche in estrema povertà. Non c’è villa al mare o Ferrari che tengano, noi siamo pienamente appagati anche se non abbiamo materialmente nulla. 

Come faccio ad amare me stessa/o? 

Certamente non aspettando l’amore da fuori o dagli altri. Perchè se lo aspetto dagli altri non sto amando me stessa/o, sto cercando di essere amato da qualcuno di esterno. 

Allora il meccanismo diventa molto semplice. 

Se noi quando amiamo qualcuno siamo tentati di fare qualcosa per lui/lei, per amare noi stessi dovremo fare altrettanto. 

Amare noi stessi vuol dire considerare la nostra persona come qualcuno per cui proviamo un sentimento forte e fare qualcosa per lei. 

Io come so che mi sto amando? 

Quando ho voglia di fare qualcosa e mi accontento dandomi quella cosa, ho compiuto un atto di amore. Voglio uscire a prendere aria… voglio un paio di scarpe nuove… voglio prendermi un giorno di ferie… voglio sentirmi con qualcuno che ammiro e stimo… voglio e mi concedo da solo. 

Mi sto amando. 

Perchè il problema non è se gli altri ci amano o no, il problema è capire che gli altri saranno sempre una seconda scelta. Se io non mi amo 24 ore al giorno, avrò sempre qualcosa che mi manca, non posso campare sull’elemosina degli altri. 

Io sono sempre con me in ogni istante, nessuno può darmi ciò che desidero meglio di me, gli altri saranno sempre un di più piacevole, ma pur sempre un extra, la ciliegina sulla mia torta. 

Ma se io la torta non la preparo, non me ne faccio nulla delle ciliegine. 

La soluzione è questa, così come consideriamo gli altri delle persone, dobbiamo iniziare a considerare noi stessi o il nostro bambino interiore ferito come la persona più importante della nostra vita. 

Se io imparo a conoscere questa parte di me e a considerarla ‘almeno’ come gli altri, non dovrei aver problemi ad accontentarla e ad amarla. Poi che gli altri ci siano o non ci siano non me ne importa più niente, ho tutto quello che mi serve. 

E se incontrerò qualcuno a livello sentimentale, dovrà per forza essere una persona eccezionale come sono eccezionale io…non ho bisogno di limitarmi. 

“-non amo me stessa abbastanza 
-sono attratta da lavori come il tuo…..come ho scritto sopra 
c’è una logica tra i due?……..o sono io in confusione?………..” 

Poiché la maggior parte dei problemi umani deriva da un bisogno di amore insoddisfatto, direi che il voler aiutare gli altri denota un bisogno di amore ancora più grande al punto da dirigerci verso professioni d’aiuto. 

Io non mi amo e dunque spero di risolvere il problema cercando di amare gli altri come vorrei che amassero me. 

Naturalmente se risolvi il tuo bisogno di amore, potrebbe cessare questo tuo desiderio professionale, ma potrebbe anche trasformarsi in “vorrei insegnare agli altri come ci si ama affinchè siano felici come sono io adesso.” 

Questo argomento lo tratto molto nel mio seminario “Imparare ad Amare Se Stessi” neanche a farlo apposta.

Per ora ti saluto e auguro tanto auto-amore, che ne siamo pieni e non lo sappiamo. 

condividi questo articolo su Facebook 
e clicca mi piace alla mia pagina (nel box sulla sinistra) 

Richiedi Informazioni

    Dichiaro di aver preso visione alla informativa sulla Privacy e acconsento al Trattamento dei Dati - Leggi INFORMATIVA PRIVACY