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Cosa Rappresenta Beppe Grillo in termini di Branco?

Siamo in prossimità delle elezioni e siamo bombardati da comizi, talk show e un sacco di informazione mediatica di qualità discutibile.
Tuttavia colgo l’occasione per rispondere ad una domanda fattami in scioltezza sul fenomeno Beppe Grillo e relazioni col branco, proprio perchè la cosa mi stimola e mi pareva fuori dai soliti argomenti.
 
Che cosa rappresenta Beppe Grillo in termini di Branco?
E’ un leader?
 
E’ qualcuno che lavora per altri?
 
Oppure è semplicemente uno che si è rotto le scatole?
 
Vediamo..


In primo luogo volevo dare una definizione e senso di branco sia a livello animale che umano.
 
Il branco è un agglomerato di individui, il più delle volte della stessa specie, che regola le proprie attività di interesse collaborando ed aiutandosi a vicenda per preservare un fine comune.
 
Tutti coloro che si somigliano attirano le simpatie del branco, coloro che presentano delle differenze di rilievo (sia fisiche che intellettuali) vengono visti con sospetto ed allontanati.
 
Un elemento indicativo sono coloro che amavano la favola del ‘Brutto anatroccolo’, che chiaramente richiama un conflitto di rigetto e dunque di differenze col proprio branco di origine.
 
Inoltre un branco tende ad organizzarsi e a riorganizzarsi spontaneamente secondo le esigenze del gruppo stesso, predisponendo a ciascuno il ruolo più adatto.
 
Negli animali è evidente la presenza del capobranco o maschio Alfa, che è universalmente riconosciuto come l’esemplare più forte e sano del gruppo.
 
Un maschio alfa è certamente il più forte in quanto ha sfidato o è stato sfidato da tutti almeno una volta e ha vinto. E’ una superiorità indiscutibile, a cui tutti gli altri membri si adeguano e in caso di necessità saranno proprio loro a sostenere il proprio leader durante scontri di opinioni o invasioni esterne, a meno che il capo non decida diversamente riconoscendo lo sfidante degno di rispetto.
 
Provate ad immaginare lo stesso meccanismo nell’ambito dello sport: nella Boxe, il campione del mondo dei pesi massimi è il maschio alfa per eccellenza, coloro che lo sfideranno dovranno avere un ‘rango sociale’ quantomeno confrontabile.
 
Chi arriva per ultimo per salire la scala, dovrà per forza di cose sfidare tutti gli altri beta, ovvero quelli in posizione più bassa, per guadagnarsi il diritto di affrontare il campione. In questo senso gli altri maschi difendono il vero alfa.
 
Tuttavia nell’ambito umano le cose sono molto diverse, nonostante si mantengano i ruoli e le gerarchie, gli elementi di ‘forza’ sono notevolmente cambiati rispetto alla natura.
 
Anche nell’uomo esistono gli alfa e i beta, anzi ne esistono molti, in quanto l’individuo tende a far parte di molti ambienti diversi e dispone di ruoli molteplici a seconda del gruppo di appartenenza.
 
Per esempio io posso essere alfa nella mia famiglia, nei confronti di moglie e figli, ma posso essere sottomesso sul lavoro dal mio capo (leader), che a sua volta è sottomesso nei confronti dello Stato e così via.
 
Inoltre l’uomo alfa/leader è certamente il più forte, ma non necessariamente lo è fisicamente. La forza è un insieme di interazioni tra le varie capacità a disposizione.
 
Possiamo dire senza paura di smentita che l’alfa è il maschio più forte, ma che l’elemento maggiormente riconosciuto come forza è l’intelligenza.
 
Più una persona è intelligente e più è forte al giorno d’oggi: ecco perchè esistono ancora degli alfa di 80 o 90 anni, con aziende miliardarie fondate da loro e con un branco di 100.000 dipendenti. Notate i parallelismi?
 
Infine c’è un elemento di distorsione nei rapporti di branco umano: la manipolazione delle masse.
 
Ora voglio darvi un piccolo strumento per la valutazione della forza ‘reale’ di un individuo. Esso si misura in base alla sua capacità di ottenere qualcosa da voi e nei modi.
 
Un vero alfa è qualcuno universalmente riconosciuto da tutti come il più forte. Quando l’alfa vuole qualcosa può ottenerlo in due modi:
 
1) con la prepotenza, cioè vuole e prende e voi non potete opporvi in quanto è più forte di voi, nonostante richieste ingiuste. Tuttavia questa forza si perde col tempo, appena sopraggiunge l’invecchiamento, questi alfa vengono espulsi dal gruppo senza onori.
 
2) con l’appoggio spontaneo e motivato del suo branco.
Parliamo del sovrano che chiede un appoggio ai suoi sudditi e che se chiede 10 viene ricambiato con 100, più tutto l’amore possibile e senza fastidi, perchè il popolo si sente sostenuto e tutelato dal proprio sovrano in maniera sincera (provate a vedere come vi sentite nei confronti dei vari esponenti politici a riguardo di richieste e sacrifici da loro richiesti)
 
Poi ci sono i ‘finti’ alfa, coloro che governano il popolo/branco ma con un requisito differente dalla forza.
 
La manipolazione
 
N.B. Se vedete che qualcuno vi sta chiedendo uno sforzo o qualcosa di vostro a causa di un senso di colpa, vi sta manipolando, ovvero vi mette nella colpa perchè sa che così lo asseconderete.
 
Ma la cosa interessante è che chi vi mette nella colpa ha solo due motivazioni per farlo:
 
1) o perchè sa di non aver diritto a ciò che vi chiede, e dunque per averlo vi plagia e vi mette uno contro l’altro (vedi politica attuale in cui si fa la guerra tra le categorie di cittadini, mentre i politici si sentono intoccabili e non responsabili di ciò che avviene al nostro piano).
 
E vi farei sottolineare che la politica partitica è già di per sè uno strumento contro il branco perchè non lo rafforza ma è studiato a tavolino per indebolirlo, perchè vi spacca in due e vi mette uno contro l’altro invece di farvi collaborare. E’ un ottimo strumento di manipolazione.
 
2) o perchè è palesemente più debole di voi.
Provate a pensarci, perchè un politico (finto alfa) dovrebbe fare richieste sempre più assurde al suo popolo, al suo branco, usando motivazioni dubbie, mettendo senso di colpa e spingendo i cittadini uno contro l’altro con odio e gelosia, se non fosse per debolezza?
 
Il politico che fa questo sa che è debole rispetto al popolo, sa che non sarebbe universalmente riconosciuto come capo e sa anche di non aver diritto a ciò che ci chiede, di conseguenza usa la violenza psicologica. Perchè se fosse un vero alfa ci prenderebbe tutto con la forza.
 
Se apriamo la parentesi politica (oggi ho proprio voglia di farmi male, ma mi ci diverto anche:-)
 
Possiamo notare come nella politica italiana ci siano stati vari livelli e varie posizioni di branco con caratteristiche simili a quelle menzionate sopra poco fa.
 
Tenete presente che la politica è fatta dalle persone, e le persone sono specchio di una società che cresce, evolve e matura. Di conseguenza un certo tipo di politica è messa in crisi oggi da una selezione naturale in cui il vecchio ripropone gli stessi metodi di 50 anni fa ma non funzionano più come prima.
 
Personalmente vivo e ho vissuto 3 differenti livelli di politica in Italia…non so come fossero le cose prima perchè non ero nato.
 
Diciamo che c’è la politica classica fino a tangentopoli, i classici partiti che si spartiscono la torta.
 
Essi erano alfa per via della forza della conoscenza: il popolo non sapeva, loro sapevano e quindi comandavano.
 
Erano alfa non per loro forza ma per debolezza ed ignoranza del popolo, che dovrà prendersi le proprie responsabilità.
 
Possiamo dire che la politica italiana aveva dei leader che non facevano realmente l’interesse del proprio branco (noi) ma i propri…e forse anche di altri.
 
In altre parole possiamo dire che noi non siamo necessariamente i sovrani di un paese, ma siamo sottilmente schiavi di altri paesi che mettono al potere delle persone, dei connazionali che vendono il proprio popolo per 30 denari.
 
Una svolta evidente si è avuta con l’ingresso di Silvio Berlusconi.
Dico svolta perchè per la prima volta c’è stato, secondo me, un passaggio di sostanza nella politica e vi spiego cosa intendo a livello di branco.
 
Berlusconi ha una qualità evidente, è un leader ed è un Alfa, e lo si vede da ciò che ha costruito e dalle sue relazioni personali con altri leader del mondo.
 
Questa è ‘forza’ unita al saper fare sociale. Non è un caso che nonostante tutto, dopo quasi 20 anni, sebbene ci siano state diverse alternanze di governo, i suoi oppositori facessero solo da pausa ai suoi governi.
 
La verità di ‘branco’ è che nessuno era più alfa di Berlusconi e per questo i suoi oppositori continuavano a perdere o vincere per poi riperdere al giro successivo.
 
Questo non significa che il governo fosse accettabile, perchè i problemi li abbiamo avuti lo stesso, ma esiste una realtà di branco che pochi capiscono o si ostinano a non vedere, secondo me per non prendersi le dovute responsabilità personali e agire sulla propria vita.
 
Dicevamo, gli oppositori di Berlusconi non erano alfa per nulla, per questo continuano a perdere. Tuttavia questi oppositori erano e sono al servizio di interessi ben più alti di una politica nazionale, per cui i veri alfa non sono i politici ma i loro capi, banchieri e gruppi internazionali che fanno il bello e il cattivo tempo. Non a caso il vero scontro è tra Berlusconi e questi poteri, non coi politici locali.
 
Questi sono i veri alfa sovrannazionali e considerano il nostro paese niente di più che una preda, quindi mandano e promuovono dei politici da noi allo scopo di derubarci, in modo più sottile ma nella sostanza pari a quello che avviene nei paesi dittatoriali.
 
Se ci fate caso, i paesi dittatoriali si reggono su un criminale che resta al potere tanto più a lungo quanto più impoverisce il proprio paese. Appena si stufa e comincia a costruire qualcosa dentro, le forze internazionali gli fanno guerra con scuse più o meno ridicole e lo ammazzano.
 
In Iran successe lo stesso, e lo Shah, che pure non era un santo, venne mandato via quando cominciò a privilegiare l’economia locale volendo lucrare sul prezzo irrisorio del petrolio nelle esportazioni, tanto per dire.
 
Insomma, a conti fatti siamo sempre stati un paese sotto dittatura.
Lo scorso anno ci fu addirittura un golpe accertato di cui molti sembrano non curarsi per niente.
 
Frasi come “La democrazia in periodi di crisi deve essere messa da parte” sono piuttosto eloquenti e squalificano l’intero sistema democratico italiano.
 
Ma cosa cambia con Berlusconi?
Che lui aveva delle aziende in Italia e guadagnava su una economia reale e non sulle parole e le promesse. Di conseguenza per preservare i suoi interessi, un minimo di rilancio economico ai suoi settori lo doveva dare, e se c’era da perderci politicamente con svalutazioni scomode o altre normative, ci doveva pensare due volte.
 
Quindi era un alfa locale, mentre i politici precedenti erano finti alfa, ma che lavoravano per alfa sovrannazionali.
 
E poichè anche Berlusconi riempiva un vuoto politico, raccolse facilmente il consenso delle masse.
 
Un segnale della sua forza sono stati i processi. Gli stessi potevano essere rivolti a tutti gli altri concorrenti, ma chi faceva il lavoro nel modo giusto era ed è tutelato dagli organi di informazione e stranamente questo processo mediatico continua all’infinito. Perchè?
 
Perchè Berlusconi è disonesto?
Probabilmente lo è, ma la sua colpa è di lavorare per se stesso e non esplicitamente contro il paese. I danni dell’Euro sono ben più incalcolabili di quelli dei governi Berlusconi tanto per dire.
 
I processi contro Berlusconi sono in primo luogo uno strumento da parte di poteri più grandi di estromettere un concorrente a loro antipatico, in secondo luogo sono prova di collusione ed atti criminali da parte sua. Gli stessi processi erano fattibili con altri.
 
Da parte sua Berlusconi dispone del potere della comunicazione.
 
Non sto facendo un discorso di destra o di sinistra, volevo far vedere da un punto di vista differente, in quanto destra e sinistra non esistono. Esiste solo la politica della collaborazione e quella della depredazione (partitica).
 
Ora c’è un secondo passaggio con Beppe Grillo.
E’ un leader, perchè lo era già nel suo lavoro ma era anche un esiliato dal branco. Andò via dalla televisione perchè non era sostenibile per gli interessi dei partiti.
 
Adesso ha costruito da zero un suo branco e l’ha tirato su da solo, con riconoscimento dal basso e fatto di persone che anche lavorano gratis, ma pagate dall’entusiasmo e la motivazione.
 
Anche lui va a riempire un vuoto politico, dove l’alternativa è la prima politica di interesse sovrannazionale ma a sfavore del nostro paese (finti alfa), oppure una politica ad interesse nazionale ma di élite (berlusconiana).
 
Le proposte di Grillo sono pro-branco locale, come dovrebbe essere un alfa: protezione delle risorse interne, dell’energia, reddito di cittadinanza, agricoltura e cibo km zero, aumento dell’istruzione.
 
E sono contro-branco élite/estero: abolizione dei finanziamenti ai giornali politicizzati e che fanno disinformazione, abolizione dei vitalizi per la casta, contro la svendita di risorse e patrimoni pubblici a favori di banche o paesi stranieri ecc.
 
Inoltre c’è un processo evolutivo necessario ed inevitabile, il coinvolgimento delle masse e il principio di consultazione alle proposte politiche.
 
Non è più il politico che fa da solo, ma un continuo consultarsi coi cittadini che sanno come e cosa è meglio fare nella propria regione, per questo gli eletti devono essere residenti del luogo in cui avvengono le elezioni, devono essere leader del proprio branco.
 
Dunque favoriscono la costituzione di branchi locali che sono a loro volta in contatto e cooperazioni con branchi di rango superiore nelle regioni ed a livello nazionale.
 
L’arma più potente è l’informazione, perchè con l’informazione si assotiglia la differenza di forza tra politici potenti ma interessati ai propri affari e i cittadini comuni.
 
Contro Grillo si sono poi alleati i due rispettivi branchi di potere in Italia, il branco dei processi e degli ostruzionismi burocratici (come con Berlusconi), e il branco dei media con boicottaggio e disinformazione mediatica su TV e giornali (lo strumento forte di Berlusconi).
 
Come a dire, più fai l’interesse diretto di un branco e più gli altri cercano di darti addosso in tutti i modi.
 
Faccio un’ultima analisi del nome Beppe Grillo.
Grillo, richiama il grillo parlante di Pinocchio; manifestazione della coscienza e colui che cercava sempre di dare i giusti consigli al burattino di legno.
 
Beppe, da Giuseppe: oltre ad essere il padre di Gesù, era anche il nome del Profeta che era stato accolto dal Faraone per le sue doti di ‘veggente’ e vedere il futuro attraverso l’interpretazione dei sogni, e che grazie al suo contributo migliora il paese e fa tornare in Egitto la sua famiglia e i relativi discendenti.
 
Le mie sono solo speculazioni, in realtà penso che sia sempre utile confrontarsi e aumentare le proprie cognizioni, ma anche essere pronti a rivederle il più rapidamente possibile.
 
Scusate la lunghezza dell’articolo.

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