Ciò in cui credi, dipende dall’Emozione.
Confrontare le proprie opinioni con gli altri è un sistema eccellente per far venire alla luce alcuni concetti di cui solitamente siamo all’oscuro.
Per prima cosa si nota che non tutti ragionano come noi; in secondo luogo che ognuno tende a mantenere la sua visione.
Non importa quanti argomenti si riusciranno a portare a sostegno della propria tesi, nella maggior parte dei casi chi pensava in un certo modo insisterà, continuando ad omettere tutti quei particolari per lui disturbanti.
E sapete perchè?
Perchè la ragione in se stessa non consente alcun cambio di rotta nel pensiero.
Quando si ha una teoria, si farà di tutto per confermarla. Non importa se ci saranno elementi che la rimettono in discussione, la ragione è come un topolino che si muove in un labirinto da cui non si può uscire; continuerà a fare gli stessi percorsi all’infinito, perchè se non avrà elementi freschi dall’esterno il risultato non cambierà.
La ragione elabora solamente i dati che sono già in vostro possesso.
Prendiamo ad esempio il dramma estivo per eccellenza, le diete dimagranti.
E’ convinzione di molti che il grasso in eccesso sia esclusivamente dovuto ad alimentazione sbagliata, nel senso di troppo cibo.
Eppure passano inosservati i casi di chi mangia molto e non mette su peso, come i casi di chi dimagrisce un periodo per poi ingrassare più di prima nei momenti successivi, a parità di movimento fisico.
Pare che a livello statistico il 90% delle diete dimagranti, basate sulla privazione del cibo, non funzionino.
Questo perchè si fa leva sulle cose sbagliate, esistono diete che tengono in considerazione altri fattori come il gruppo sanguigno o la tipologia degli alimenti ed il modo di mescolarli, sul senso di appagamento. Mentre la deprivazione suscita la paura di morire di fame, cosa che spingerà l’organismo inconsciamente ad ingrassare, assimilando sostanze il più possibile per garantirsi la sopravvivenza in caso di vera carestia.
Ma se la dieta in certi casi non funziona, si comincia ad incolpare la persona perchè evidentemente non l’aveva fatta bene, quindi scatta pure il senso di colpa. E poichè chi deve dimagrire si sente attaccato da quelle stesse persone che dovrebbero stargli vicino, insorge un conflitto di abbandono e di aggressione: ulteriori cause di aumento del peso, in natura infatti gli animali si gonfiano per far credere ai nemici di essere più pericolosi di quanto siano realmente (e noi ingrassiamo).
Provate ad ascoltare i discorsi che vi fanno le persone, specie quando si discute di un piccolo errore economico, un dolore improvviso, cose non drammatiche comunque.
Vedrete che per ogni fenomeno arriverà puntuale la spiegazione della causa che lo ha generato.
Questo è molto interessante, apparentemente tutti sanno tutto; sanno che hanno preso il mal di gola perchè c’era uno spiffero, ma non si sa perchè lo hanno preso solo loro. Sanno perchè gli è venuto un dolore alla spalla, ma solo a loro e senza che facessero nulla di diverso dagli altri. Così inizieranno a trovare altre ragioni: improbabili movimenti, il sistema immunitario ecc.
La cosa più intrigante è che nessuno riesce a prevenire nulla, si riesce solo a trovare le motivazioni a posteriori, utilizzando le informazioni già presenti nel loro magazzino dati. Una volta una signora mi disse che quel giorno le era venuto male ad un braccio perchè la settimana prima aveva spostato un mobile.
Quello che ho descritto con alcuni esempi pratici quotidiani è la manifestazione di un sistema culturale prossimo alla crisi.
‘La realtà è ciò in cui crediamo’ perchè il resto non lo notiamo nemmeno, ma ad un certo punto ci si trova di fronte a ripetuti fenomeni che non sono più spiegabili coi canoni passati.
L’esposizione ripetuta di queste spiegazioni inefficaci, mette la persona sotto pressione. A quel punto risulterà in conflitto tra la sua cognizione esterna e la spiegazione razionale che aveva acquisito. Se il conflitto è forte, anche il sentimento di disagio lo sarà, a quel punto potrà diventare emotivamente più sensibile degli altri.
Il suo cervello sarà spinto dalla necessità di trovare una spiegazione, ad orientarsi verso altri elementi prima del tutto ignorati. E’ un’emozione interna che gli fa percepire la necessità del cambiamento a modificare la conformazione dei suoi neuroni, al punto di formare nuove connessioni in grado di fargli percepire meccanismi differenti.
Una forte emozione è come uno scossone che influisce sul nostro cervello destabilizzandolo; allo stesso modo questo fenomeno ci rende ricettivi ad altro proprio perchè ci costringe a ragionare in modo diverso.
I geni sono sempre persone molto strane rispetto alla norma, proprio perchè hanno questa tipologia di connessioni sinaptiche in grado di acquisire informazioni uniche. E’ proprio la causa della loro genialità. Ma poichè sono strane, geniali, diverse, spesso sono anche insopportabili per le persone standard.
Non è merito della ragione se ciò può accadere; uno scienziato come Einstein, non voleva accettare che l’universo era composto da particelle tutte collegate tra loro, pur sapendolo. Come mai!?
Pare che l’idea non gli piacesse.
Non gli piaceva!? Ad Einstein!?
Ma questa non è ragione, questa è un’atteggiamento dettato dall’emozione.
Alcuni pensano che la ragione sia qualcosa di slegato dal resto dell’essere, come se in automatico facesse la cosa giusta. In realtà la ragione è solo una delle varie facoltà del cervello; esiste anche un campo emozionale quasi del tutto ignorato. A partire da Cartesio, hanno cercato di convincerci che l’uomo non ha bisogno dell’emozione, quasi ci frenasse. In realtà è vero il contrario, il giusto bilanciamento tra queste due parti permette di ottenere il meglio.
L’emozione è tutt’ora quella parte di noi che ci spinge a cercare le risposte, di orientarci nella vita, di ammalarci e di guarirci. Un corpo senza emozione è un corpo morto.
Non è possibile avere soluzioni innovative dal punto di vista razionale se non subentra un’emozione adeguata.
Il cervello reagisce agli stimoli esterni, ad esempio ciò che percepisce con gli occhi. Ma l’occhio non è altro che una telecamera, riceve un insieme di cose, non è in grado di interpretarle, è neutrale rispetto all’immagine. E’ il vostro cervello ad interpretare la scena in base a ciò che attira la sua attenzione, ma per farlo si basa su ciò che già conosce, ciò che gli può essere utile o che teme.
Quindi scaturiranno delle emozioni corrispondenti grazie al rilevamento di elementi significativi. Se un leone può essere ritenuto pericoloso verrà notato, ma ciò significa che lo conosciamo già, se fosse una creatura di forma mai vista probabilmente non verrebbe neanche recepita e passerebbe inosservata. Su questo si basa il mimetismo, rendersi immersi in un paesaggio senza dare stimoli riconoscibili all’osservatore.
La ragione è fondamentale per ideare un piano di lavoro, un progetto; ma ciò che vi permette di realizzarlo è sempre l’emozione che vi ‘muove’ dentro.
La persona più intelligente della storia non avrà nessuno strumento efficace per realizzarsi nella vita se non coltiva l’emozione corretta.
Le cose che pensate e le emozioni che provate, una volta combinate insieme creano la vostra convinzione. E le convinzioni sono quelle che si realizzano inevitabilmente. Non dovete attivarvi contro il vostro ambiente circostante, dovete cambiare ciò in cui credete. Tutti gli aspetti che ci riguardano devono essere ricondotti a qualcosa di conosciuto e solo quello per noi sarà reale, anzi è la nostra convinzione a plasmare la nostra realtà.
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